350 anni di creatività

Informazioni Evento

Luogo
VILLA MEDICI - ACCADEMIA DI FRANCIA
Viale Della Trinità Dei Monti 1, Roma, Italia
Date
Dal al

da martedì a domenica, chiuso il lunedì, dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.30).

Vernissage
13/10/2016

ore 19

Biglietti

Biglietto per la mostra e la visita guidata a Villa Medici e ai giardini: 12 € (tariffa intera) / 6 € (tariffa ridotta *). Ingresso libero per la mostra tutti i giovedì dalle 17.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.30). *Tariffa ridotta: giovani con meno di 25 anni, persone con più di 60 anni, disoccupati (dietro presentazione di un documento), insegnanti di storia dell’arte, borsisti e membri delle altre accademie e istituti stranieri con sede a Roma, possessori di una carta studente, Roma Pass, Metrobus, Carta più La Feltrinelli, Bibliocard, FAI, Romaeuropa card o Opera Card.

Curatori
Jérôme Delaplanche
Generi
arte antica, arte moderna e contemporanea, collettiva
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Gli artisti dell’Accademia di Francia a Roma da Luigi XIV ai giorni nostri.

Comunicato stampa

Dal 14 ottobre 2016 al 15 gennaio 2017 l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici presenta la mostra 350 anni di creatività. Gli artisti dell’Accademia di Francia a Roma da Luigi XIV ai giorni nostri a cura di Jérôme Delaplanche, responsabile del dipartimento di storia dell’arte presso l’Accademia di Francia a Roma.
Creata nel 1666 da Louis XIV, l’istituzione festeggia quest’anno il suo 350° anniversario con una programmazione speciale che ne ripercorre la storia e di cui questa mostra rappresenta uno degli appuntamenti più importanti. Il progetto è accompagnato da altre due esposizioni organizzate dall’Accademia Nazionale di San Luca e dall’Accademia di Belle Arti di Roma sul tema dei rapporti tra l’istituzione francese e le due accademie romane.
La mostra 350 anni di creatività rivela l’attività creativa degli artisti dell’Accademia di Francia a Roma durante il loro soggiorno nella Città eterna, riunendo i lavori di numerosi borsisti che hanno contribuito al prestigio dell’istituzione e dei direttori più celebri. Saranno esposte oltre cento opere realizzate dal 1666 a oggi da artisti quali Fragonard, David, Ingres, Berlioz, Garnier, Carpeaux, Debussy e Balthus. Un viaggio affascinante capace di trasportare i visitatori attraverso tre secoli e mezzo di arte francese, avvicinando il pubblico alle generazioni di artisti che si sono avvicendate all’Accademia di Francia a Roma.
In origine, i borsisti – pittori, scultori e architetti – venivano a Roma per realizzare copie dei capolavori presenti in Italia e perfezionare così la loro pratica artistica. Queste copie erano poi mandate in Francia per essere valutate e, nel tempo, andarono ad abbellire le residenze reali, principalmente Versailles. La formazione degli artisti, guidata dal direttore, era organizzata intorno alla frequentazione di luoghi storici e allo studio dei grandi artisti italiani come Bernini e Piranesi.
La storia dell’istituzione è segnata da due tappe importanti: il trasferimento dell’Accademia a Villa Medici nel 1803, e la riforma del 1970 voluta da André Malraux, ministro degli Affari Culturali. A partire da questa data, il ventaglio delle discipline artistiche si amplia ulteriormente e, su iniziativa di André Chastel, vengono inseriti la storia dell’arte e il restauro. Oggi sono rappresentati tutti i campi della creatività e dell’arte e l’istituzione è aperta ad artisti di ogni nazionalità con conoscenza della lingua francese.
La mostra 350 anni di creatività illustra questi momenti chiave presentando le opere dei più grandi artisti dell’Accademia di Francia a Roma raggruppate secondo i seguenti temi: la ricerca dell’ideale antico e moderno, la scoperta di una realtà pittoresca, il rapporto con il corpo e il nudo, l’installazione a Villa Medici, l’eclettismo e il valore dell’originalità, il rinnovo della tradizione e il ruolo dell’Accademia come centro di sperimentazione creativa.
La rappresentazione del corpo occupa un posto privilegiato nella formazione dei borsisti. Anche le raffigurazioni di palazzi, di statue antiche e della campagna romana sono soggetti ricorrenti nella produzione degli artisti dell’Accademia.
Il percorso espositivo riunisce dipinti, disegni, sculture, incisioni, partiture e documenti d’archivio che testimoniano la varietà della creazione artistica e che mostrano, nel caso dei pensionnaires, le prime tappe della loro carriera. Parte di queste opere proviene dalle collezioni dell’Accademia, tra cui alcuni ritratti di borsisti e le statue in gesso. La mostra si conclude con un video che illustra i lavori di borsisti degli ultimi decenni. I visitatori potranno così ripercorrere la storia dell’arte francese dal 1666 al 2016.
In occasione di questa iniziativa, l’Accademia Nazionale di San Luca e l’Accademia di Belle Arti di Roma sono state invitate ad organizzare due esposizioni per mettere in luce i rispettivi rapporti con l’istituzione francese.
La mostra dell’Accademia Nazionale di San Luca si intitola Roma-Parigi: accademie a confronto. Rapporti tra l'Accademia di San Luca e gli artisti francesi. L’evento si terrà a Palazzo Carpegna, sede dell’istituzione, e affronterà il tema degli stretti legami tra gli artisti francesi e l’Accademia di San Luca fino ai rivolgimenti di epoca napoleonica.
La retrospettiva dell’Accademia di Belle Arti di Roma ha per titolo Accademia, Accademie: tra ricerca, trasmissione e creazione artistica, secc. XIX-XXI. Allestita nell’Aula Colleoni, nella sede storica via di Ripetta, la mostra tratta in parallelo dell’evoluzione della formazione degli artisti, dei rapporti tra Roma e Parigi dal 1874 ad oggi, come pure delle collaborazioni istituzionali ed artistiche tra l’Accademia di Francia e l’Accademia di Belle Arti, per interrogarsi sul ruolo delle accademie d’arte oggi.

L’esposizione 350 anni di creatività sarà accompagnata da diversi eventi – proiezioni, incontri e concerti – presentati a Villa Medici nell’ambito del ciclo I giovedì della Villa. Questions d’art. Si concluderà con un convegno organizzato dall’11 al 13 gennaio 2017 insieme all’Accademia Nazionale di San Luca e all’Accademia di Belle Arti di Roma, dal titolo Accademie artistiche tra eredità e dibattiti contemporanei.