Riccardo Baruzzi – Del disegno disposto alla pittura

  • P420

Informazioni Evento

Luogo
P420
via Azzo Gardino 9 , Bologna, Italia
Date
Dal al

Da martedì a sabato 10.30–13.30 e 15–19.30
Altri giorni solo su appuntamento

Vernissage
02/04/2016

ore 18,30

Artisti
Riccardo Baruzzi
Generi
arte contemporanea, personale
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Il disegno, il segno e la linea sono gli elementi attorno ai quali si articola il lavoro di Riccardo Baruzzi. La sua ricerca esplora la nozione di incompiuto e provvisorio, restituendo nell’opera una tensione verso una soluzione a cui si allude, ma non si arriva.

Comunicato stampa

Cadere con eleganza. Cadere lacerandosi i legamenti, e istantaneamente alzarsi come se niente fosse successo, senza portare ferite. Questo in parte è il tentativo insito del mio disegnare
R. Baruzzi
P420 è felice di presentare Del disegno disposto alla pittura, la mostra perso- nale di Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976) che, dopo la presenza nella mostra col- lettiva Le leggi dell’ospitalità a cura di Antonio Grulli (2014), si confronta con il nuovo spazio espositivo di Via Azzo Gardino 9, con lavori inediti realizzati tra il 2014 e il 2016. Il disegno, il segno e la linea sono gli elementi attorno ai quali si articola il lavoro di Riccardo Baruzzi. La sua ricerca esplora la nozione di incompiuto e provvisorio, restituendo nell’opera una tensione verso una soluzione a cui si allude, ma non si arriva. Il disegno viene indagato attraverso il corpo della pittura, restituita in queste opere come sottrazione. La sottrazione è allora la cifra di questo corpus di opere di Riccardo Baruzzi che si manifesta come velo, soglia, limite, che intercorre tra fenomeno e nou- meno, tra figurazione e astrazione. La linea, fedele e incostante compagna, assomiglia più al pensiero che alle cose. I soggetti non sono importanti, quel- lo che conta è tracciare un intervallo delicato, audace, sofisticato, essenziale, un segno che è espressione originaria di una anamnesi dell’incompiuto. Nelle sue opere Riccardo Baruzzi ci dice che la potenza evocativa dell’opera risiede nella mancanza di descrizione, nel suo esistere come accenno, allusione, o ancora come esplorazione del limite tra supporto e opera, come in Ordine, o tra disegno e pittura, come in Quasimezzochilo: composizioni visive brevi, sincopate, musicali, intermittenti.
La pratica artistica di Baruzzi è fatta anche di sperimentazioni stilistiche e tecniche, di cortocircuiti ironici e spiazzanti. In Più o meno otto chili ricopre una tavola di uno spesso strato di colore a olio per usarlo come supporto per disegnare; i Porta Pittura sono dispositivi o sculture che ospitano serie tematiche di dipinti: una sorta di quaderni di appunti che coinvolgono lo spettatore nella selezione.
L’intento dell’artista è dunque mettere in discussione la scala di valori tra pittura, scultura e disegno attraverso una produzione famelica incentrata sul gesto e la linea e il superamento dei confini tra i singoli media. Allo stesso tempo la sperimentazione e l’interesse per la contaminazione dei linguaggi lo hanno da sempre condotto all’esplorazione di sonorità elettroacustiche e all’invenzione di strumenti attraverso i quali l’artista plasma suoni e dà forma a performance o concerti dove lo strumento diventa quasi scultura.
In occasione di Live Arts Week, sabato 23 aprile alle ore 20, P420 ospiterà una performance sonora.
Al termine della mostra verrà presentata una pubblicazione monografica con testi di Davide Ferri e Alessandro Rabottini.
Tra le mostre personali ricordiamo Plantel Renovado, Spazio O’, Milano; Mini strutture Sparse, Careof , Milano; Curva Sopra Lama, Arcade Gallery, Londra; ha esposto anche da Neon Campo- base, Bologna; Ceri Hand Gallery, Liverpool; Lucie Fontaine, Milano; Turbine Hall, Tate Modern, Londra. Si è recentemente aggiudicato il Premio Termoli 2016.

To fall with elegance. To fall, tearing ligaments, and instantly rise as if nothing had happened, without injury. This, to some extent, is what is attempted in my drawing.
R. Baruzzi
P420 is pleased to present Del disegno disposto alla pittura, the solo show by Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976), who after taking part in the group show Le leggi dell’ospitalità curated by Antonio Grulli (2014), comes to terms with the new gallery space at Via Azzo Gardino 9, with works never previously shown from 2014 and 2016. Drawing, the sign and the line are the pivotal elements of the work of Riccardo Baruzzi. His research explores the notion of the un- finished and the provisional, giving the work a tension towards a solution to which it only alludes, which never arrives. Drawing is investigated through the body of the painting, conveyed as subtraction in these works. Subtraction is thus the earmark of this body of works by Riccardo Baruzzi, manifested as veil, threshold, limit, between phenomenon and noumenon, figuration and abstraction. The line, a faithful and fickle companion, resembles thought more than things. The subjects are not important; what counts is to trace a delicate, daring, sophisticated, essential interval, a sign that is the original expression of an anamnesis of incompletion. In his works Riccardo Baruzzi tells us that the evocative power of the piece lies in the lack of description, in its existence as a hint, an allusion, or as exploration of the boundary between surface and work, as in Ordine, or between drawing and painting, as in Quasi- mezzochilo: short, syncopated, musical, intermittent compositions.
Baruzzi’s artistic practice is made of stylistic and technical experiments, ironic and disorienting short circuits. In Più o meno otto chili he covers a board with a thick layer of oil point, to use it as a surface for drawing; the Porta Pittura works are devices of sculptures that contain thematic series of paintings: a sort of notebook that involves the viewer in the selection.
The artist’s intention is therefore to challenge the scale of values between painting, sculpture and drawing, through ravenous production centered on the gesture and the line, and the surpassing of the boundaries between individual media. At the same time, the experimentation with and interest in the contamination of languages lave always led him to explore electro– acoustic sounds, and to invent instruments through which he shapes sounds and creates performances or concerts where the instrument becomes almost sculpture.
During Live Arts Week, on Saturday 23 April at 8 pm, P420 will present a sound performance.
At the end of the exhibition, a monographic publication with texts by Davide Ferri and Alessandro Rabottini will be presented.
Among the artist’s solo shows, we should mention Plantel Renovado, Spazio O’, Milan; Mini strutture Sparse, Careof , Milan; Curva Sopra Lama, Arcade Gallery, London; he has also shown at Neon Campobase, Bologna; Ceri Hand Gallery, Liverpool; Lucie Fontaine, Milan; Turbine Hall, Tate Modern, London. He recently won the Premio Termoli 2016.