Keith Tyson / Hugo Wilson – De Pictura

Informazioni Evento

Luogo
PROJECT B GALLERY
via Maroncelli, 7 20154 , Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
04/06/2015

ore 19

Artisti
Keith Tyson, Hugo Wilson
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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ProjectB annuncia la bi-personale degli artisti Keith Tyson & Hugo Wilson: De Pictura , un dialogo sulla pittura.

Comunicato stampa

KEITH TYSON & HUGO WILSON
De Pictura

5 Giugno – 31 Luglio 2015
Via Maroncelli, 7 Milano

Inaugurazione: Giovedì 4 Giugno 2015 dalle 19 alle 21

ProjectB annuncia la bi-personale degli artisti Keith Tyson & Hugo Wilson: De Pictura , un dialogo sulla pittura.

Il lavoro dei due artisti Inglesi, rappresentanti di due diverse generazioni e da sempre protagonisti della storia della galleria, è raccontato attraverso la giustapposizione di due stanze.

Keith Tyson presenta per la prima volta in Italia la sua nuova serie di Natural Portrait, opere eseguite a tecnica mista su alluminio, il cui risultato, indipendente dalla mano dell’artista, è il risultato delle leggi della fisica in azione.

Hugo Wilson, per il quale il lavoro di Keith Tyson è sempre stato una fonte d’ispirazione, esporrà quattro pannelli a olio dove i riferimenti storico/mitologici che caratterizzano la sua opera si dissolvono in una pennellata o nella matericità delle due sculture di terracotta.

De Pictura
De Pictura è il primo trattato scritto in latino dall’architetto e storico dell’arte Leon Battista Alberti. Il primo scrittore post-classico a scrivere un’opera di storia dell’arte, in opposizione ai lavori sulla funzione delle tecniche artistiche e l’arte sacra.

Keith Tyson e Hugo Wilson hanno decostruito la pittura in maniera simile a quella descritta nel libro per mettere in discussione che cosa vuole dire creare un significato a partire dall’arte.
Entrambi vogliono trasmettere significati filosofico/ scientifici, referenze storico/ sociologiche attraverso tecniche differenti il cui risultato si potrebbe definire figurativo ma dove soggetti e riferimenti si confondono in qualcosa di famigliare ma non del tutto riconoscibile.

In mostra un gruppo di opere dove una sorta di gioco estetico si tramanda di generazione in generazione, per conquistarne gli estremi: Keith Tyson rimuovendo se stesso, la mano dell’artista dal processo creativo al contrario di Hugo Wilson che ne è completamente artefice.

Keith Tyson: unnatural Portraits
Gli Unnatural portraits di Keith Tyson sono una combinazione di due processi.
I Nature Paiting innanzitutto che utilizzano i processi chimici e le leggi fisiche con il risultato che quello che succede in superficie è al di fuori del controllo dell’artista.

“Dispongo i colori, ma tutto si muove in maniera così drastica, coerentemente alle leggi della fisica, che ho un controllo limitato sul risultato da cui emerge invece quest’idea di una bellezza imprevedibile nata da un processo semplice. Se come spesso è il caso, i risultati sono reminescenze di forme della natura come le nuvole, le cellule e i fiumi questo accade solo perché le stesse leggi che regolano la natura creano I dipinti.” Keith Tyson

In questi lavori il processo dei Nature Painting è applicato su dipinti a olio su alluminio (cui sono successivamente applicati i chimici) liberamente ispirati alle immagini di vecchi album scolastici. I protagonisti/ soggetti sono neo laureandi sul punto di fare la loro comparsa nel mondo e diventare dei membri attivi della società in cui vivono in una maniera ancora tutta da definire.
L’idea di un’identità formata, sia dalle leggi della fisica, che dalla struttura socio/ economica e dall’educazione rappresenta tutti livelli di significato insiti nel ritratto.

“Voglio che lo spettatore si trovi di fronte ad un ritratto come congelato in uno stato particolare. Tutti i ritratti rappresentano un momento passato ma questi dipinti sono come interrotti da sovrapposizioni di altri processi. Rappresentano il punto d’intersezione di diverse curve. Gli unnatural portrait congelano il processo rendendo esplicita la dinamica dei flussi che è la vera intima natura dell’essere umano” Keith Tyson

Hugo Wilson
Anche il lavoro di Hugo Wilson esplora l’incapacità di cogliere il senso di se analizzando il bisogno umano d’ideologie, indipendentemente da quale esse siano. I lavori in mostra sono continue decostruzioni di sistemi ideologici. L’artista è affascinato dal processo attraverso cui le strutture di potere – politiche o religiose – nascono e si sviluppano.

“Hugo Wilson osserva nel tentativo di comprendere le strutture biologiche, culturali, storico, filosofiche che sottostanno alla esistenza umana come punto di partenza per analizzare i modi in cui la cultura prende il materiale grezzo della vita e lo utilizza per generare significato” Ben Tufnell

Le sculture sono un mix di riferimenti degl’ultimi due millenni. La terracotta è pura per non distogliere l’attenzione dalle forme stesse che nascondono ogni simbolo riconoscibile. I lavori sono lasciati nel loro stato grezzo per rendere il collegamento tra fango (argilla) decisione umana (l’atto di scolpire) e idolo ( scultura ) più evidente.