Venezia si difende 1915-1918

Informazioni Evento

Luogo
CASA DEI TRE OCI
Fondamenta delle Zitelle, 43 - 30133 Giudecca, Venezia, Italia
Date
Dal al

Tutti i giorni 10.00 – 18.00 chiuso martedì

Vernissage
12/09/2014

ore 18-21 su invito

Contatti
Email: valeria.regazzoni@gmail.com
Catalogo
Catalogo: a cura di Claudio Franzini
Patrocini

La mostra è prodotta e organizzata da Civita Tre Venezie

Editori
MARSILIO
Curatori
Claudio Franzini
Uffici stampa
CIVITA TRE VENEZIE
Generi
documentaria, fotografia, disegno e grafica
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A cento anni dall’inizio del primo conflitto mondiale, Venezia si difende 1915 – 1918 a cura di Claudio Franzini, vuole raccontare con oltre 350 immagini originali, provenienti dall’Archivio Storico Fotografico della Fondazione Musei Civici di Venezia con sede a Palazzo Fortuny, l’insolita situazione della città all’epoca della Grande Guerra.

Comunicato stampa

Alla Casa dei Tre Oci dal 13 Settembre torna protagonista la fotografia con una mostra importante, primo progetto realizzato dopo il protocollo d’intesa tra la Fondazione di Venezia e la Fondazione Musei Civici di Venezia : l’accordo siglato da Giuliano Segre, presidente della Fondazione di Venezia, e da Walter Hartsarich, presidente della Fondazione Musei Civici, prevede l’ideazione e la programmazione di attività volte alla valorizzazione, promozione e fruizione del patrimonio artistico e culturale della città di Venezia ed in particolare per la diffusione della cultura e della storia della Fotografia.

A cento anni dall’inizio del primo conflitto mondiale, Venezia si difende 1915 - 1918 a cura di Claudio Franzini, vuole raccontare con oltre 350 immagini originali, provenienti dall’Archivio Storico Fotografico della Fondazione Musei Civici di Venezia con sede a Palazzo Fortuny, l’insolita situazione della città all’epoca della Grande Guerra con l’intento di offrire un’esaustiva panoramica sulla drammaticità degli eventi accaduti e pertanto di non disperdere né la prospettiva storiografica né quella sedimentata nella nostra memoria collettiva.
42 furono le incursioni che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe (300 solo durante la notte tra il 26 e il 27 febbraio 1918), con il risultato di provocare ingenti danni materiali, ma soprattutto 52 vittime e 84 feriti tra la popolazione.
Se particolarmente drammatiche si rivelano, ai nostri occhi odierni, alcune immagini del tessuto urbano colpito dai bombardamenti, di grande impatto emotivo ci pare la documentazione relativa ad uno dei capolavori irrimediabilmente perduti che provocò una fortissima reazione internazionale: l’affresco del soffitto della chiesa degli Scalzi opera di Giambattista Tiepolo, distrutto nel tentativo di colpire la vicina stazione ferroviaria.
Il percorso espositivo che si articola virtualmente in quattro sezioni non vuole documentare azioni belliche o gesta di guerra (salvo un unico caso, una delle più sensazionali imprese compiute dalla Marina Italiana: l’affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste compiuto dai Mas guidati dal tenente di vascello Luigi Rizzo) ma intende descrivere in maniera estesa le strategie difensive attuate, la complessa attività di protezione preventiva dei monumenti con le “saccate” e le murature di rinforzo, la rimozione dei preziosi tesori artistici, la trasformazione delle altane della città in postazioni di avvistamento e di difesa antiaerea dei fucilieri della Marina e dei volontari, i palloni frenanti che venivano innalzati per ostruire lo spazio aereo. Dall’altro lato si illustrano le difficoltà della vita quotidiana: l’oscuramento, i rifugi, gli ospedali, la rimozione delle macerie, il ritiro dei depositi bancari dopo Caporetto.
Una sezione importante è dedicata agli effetti degli attacchi aerei subiti.
Una sezione infine è dedicata alle cartoline postali. Epica militare e ritrattistica, campagne di sostegno e sottoscrizioni, compongono gli argomenti di questo corpus illustrativo, tra cui spiccano due serie dedicate a Venezia opere del veneziano Guido Cadorin e del triestino Guido Marussig, realizzate durante gli anni del conflitto.
A conclusione dell’esposizione sono documentate le celebrazioni in onore delle forze armate che si prodigarono alla difesa e le commemorazioni militari e civili che seguirono negli anni.
Alcune cenni sulla provenienza e sugli autori delle immagini.
In tutti i territori dichiarati zona di guerra era fatto assoluto divieto di eseguire delle fotografie. Anche Venezia non sfuggì a questa imposizione: molte immagini in mostra, soprattutto quelle della mobilitazione generale del 1915 siano esse fotografie o cartoline postali vennero, come recita una dicitura manoscritta ad inchiostro rosso, Sequestrate dalle Autorità. Salvo quindi poche fotografie “firmate”, come quelle di Tommaso Filippi di Venezia, professionista, già operatore e direttore dello Stabilimento Naya, e di Aldo Cortellazzo, altro professionista veneziano, sono da addebitare a Giovanni Caprioli, fotografo della Soprintendenza di Venezia quelle relative ai primi mesi del 1915, da maggio a luglio; le altre in mancanza di indicazioni sono difficilmente attribuibili. La gran parte recano nel verso il timbro del Gabinetto del Ministro dell’Ufficio Speciale del Ministero della Marina, e quindi rientrano nel novero delle fotografie di autore anonimo ascrivibili agli addetti militari della terza sezione del Servizio fotografico del Comando di Piazza Marittima di Venezia, posta in essere all’inizio del conflitto dal Comando Supremo.

La Fondazione di Venezia, proprietaria di una importante collezione di fotografie, suddivise in due fondi principali, il Fondo De Maria e il Fondo Italo Zannier, ha dato vita presso la Casa dei Tre Oci, alla Giudecca, ad un spazio interamente dedicato alla valorizzazione e fruizione della fotografia, che ospita i due fondi fotografici ed è sede espositiva per importanti mostre e appuntamenti di approfondimento sulla tecnica e sulla storia fotografica.
Ritiene pertanto molto feconda questa avviata collaborazione con un’istituzione importante come la Fondazione Musei Civici, proprietaria di diversi fondi fotografici di importanza nazionale.

L’Archivio Fotografico Storico della Fondazione Musei Civici di Venezia, fu trasferito in gran parte nel 2000 a Palazzo Fortuny, sede museale che sin dai primi anni dalla sua apertura si è sempre dedicata alla Fotografia e dove già sono depositati altri preziosi fondi fotografici. L’archivio fotografico è un imponente corpus di negativi e positivi che nel corso degli anni sin dalla costituzione delle raccolte di Teodoro Correr si è sedimentato attraverso donazioni e acquisti.
Ma va ricordato che importanti nuclei di fotografie storiche sono ancora conservati nell'Archivio fotografico del Museo Correr, di Palazzo Ducale e della Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro. Buona parte di questi fondi è oggi visibile e consultabile on line nel sito della Fondazione dei Musei Civici di Venezia, grazie alla pluriennale campagna di catalogazione informatizzata.

La mostra è prodotta e organizzata da Civita Tre Venezie, e verrà corredata da un catalogo di Marsilio Editori, a cura di Claudio Franzini con saggi di Cesare De Michelis, Camillo Tonini e Claudio Franzini.

Ufficio Stampa Casa dei Tre Oci

Valeria Regazzoni
T. +39 041 2201267
M. +39 348 3902070
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Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni
Fondazione Musei Civici

Riccardo Bon
T. +39 041 2405225 / 32
M. +39 346 0844843
[email protected]

www.treoci.org
www.visitmuve.it
www.civitatrevenezie.it

La Fondazione di Venezia è una persona giuridica privata, senza fine di lucro, dotata di piena autonomia statutaria e gestionale e rappresenta uno dei soggetti di organizzazione delle libertà sociali, che interpretano lo spirito della Costituzione Italiana (in particolare l'art. 118 sulla sussidiarietà). Pur avendo uno status privato, la Fondazione ha una valenza di carattere collettivo che ne giustifica l'orientamento in direzione degli interessi comuni e pubblici del territorio di riferimento. L'istituzione veneziana persegue statutariamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, orientando la propria attività e destinando le risorse a tre settori di riferimento: educazione, istruzione e formazione; arte, attività e beni culturali; ricerca scientifica.
La Fondazione considera il settore "beni e attività culturali" un settore prioritario nell’ambito dei propri interventi realizzati sia direttamente sia in compartecipazione con importanti istituzioni pubbliche e private. L'impegno collezionistico della Fondazione, in particolare, è iniziato nel 2000 con l'acquisto dalla Cassa di risparmio di Venezia della raccolta di dipinti del XX secolo (ora composta da 289 opere), della collezione di vetri artistici veneziani del Novecento (128) entrambe frutto di un secolo di acquisizioni da parte dell'istituto bancario e della collezione tessile Mariano Fortuny, appartenuta al grande maestro dell'arte tessile che dalla sua collezione storica, composta da oltre 400 manufatti, traeva ispirazione per le sue realizzazioni. Nello stesso anno, la Fondazione ha acquistato la Casa dei Tre Oci e la raccolta di beni mobili - dipinti degli artisti De Maria, sculture, mobili di pregio, fotografie - che vi erano raccolti.
Nel settore della Fotografia ha integrato il patrimonio fotografico composto da oltre 50.000 immagini appartenute alla famiglia De Maria con l'acquisizione nel 2007 del Fondo Fotografico e Librario Italo Zannier: 15.000 libri, opuscoli, riviste che spaziano dall'invenzione della fotografia (1839) fino ad i nostri giorni, ma con preziose testimonianze anteriori alla scoperta ufficiale della fotografia e una raccolta di circa 1.800 positivi, dall'Ottocento ad oggi, dal dagherrotipo al digitale, realizzati da grandi maestri italiani e stranieri. Nuove opere sono entrate a far parte del fondo fotografico grazie alle generose donazioni di fotografi ed eredi, a partire dal primo evento espositivo che, a Milano nel 2008, ha presentato al pubblico per la prima volta le fotografie della collezione.

Fondazione Musei Civici di Venezia. Istituita nel 2008 dal Consiglio Comunale al fine di valorizzare l’immenso patrimonio culturale e artistico dei Musei Civici Veneziani, la Fondazione Musei Civici di Venezia gestisce e promuove uno dei più importanti sistemi museali d’Europa. Attualmente il Presidente è Walter Hartsarich mentre la Direzione è affidata a Gabriella Belli.
Il sistema dei Musei Civici di Venezia è un insieme organico di sedi e collezioni di enorme valore artistico e storico. Grande macchina di elaborazione e produzione culturale, conta su un’altissima frequenza di pubblico a livello internazionale, richiamato dalle collezioni permanenti e dalle esposizioni temporanee. Comprende 11 musei con le loro ricchissime collezioni (da Palazzo Ducale al Museo Correr, dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’Pesaro a Palazzo Fortuny, dal Museo del Vetro di Murano al Ca’ Rezzonico - Museo del Settecento Veneziano), 5 biblioteche specialistiche, l’archivio fotografico, un attrezzato deposito esterno che presto sarà anche laboratorio di restauro (Vega Stock).
Una realtà innovativa nel panorama dei Beni Culturali in Italia e, anche in cifre, un sistema di straordinaria rilevanza: 10 secoli di architetture e decorazioni; 500.000 opere d’arte nelle collezioni; 2.000.000 di reperti naturalistici; 250.000 volumi conservati nelle biblioteche; 500.000 pezzi nelle collezioni numismatiche; 40.000 mq di spazi espositivi visitabili; 1 portale e 11 siti internet; 750.000 utenti individuali dei siti internet nel 2013 ; 56.000 schede nel catalogo informatizzato delle collezioni; 500 addetti circa a servizio del sistema museale gestito dalla Fondazione; 2.300.000 l’affluenza dei visitatori nelle 11 sedi del sistema nel 2013.