Una solitudine troppo rumorosa

Informazioni Evento

Luogo
NUOVA GALLERIA MORONE
Via Nerino 3, Milano, Italia
Date
Dal al

dal martedì al sabato ore 11|19

Vernissage
25/09/2014

ore 18

Artisti
Francesca Woodman, Roman Opalka, Domenico Grenci, Antonio Marchetti Lamera, Francesco Di Luca, Paola Risoli, Pierpaolo Curti, Inés Fontenla, Felix Curto
Curatori
Angela Madesani
Generi
fotografia, collettiva
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Tema della rassegna è la solitudine attraverso i lavori di 9 artisti italiani e stranieri. Opere di diverso genere, realizzate con linguaggi che vanno dalla fotografia al video, dall’installazione alla pittura, alla scultura.

Comunicato stampa

“Una solitudine troppo rumorosa” è il titolo della mostra, a cura di Angela Madesani, che inaugura il 25 settembre 2014 presso la Nuova Galleria Morone. Il titolo è mutuato dal capolavoro, in parte autobiografico, dello scrittore ceco Bohumil Hrabal, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita.
Tema della rassegna è la solitudine attraverso i lavori di 9 artisti italiani e stranieri. Opere di diverso genere, realizzate con linguaggi che vanno dalla fotografia al video, dall’installazione alla pittura, alla scultura.
Si potrebbe individuare il momento iniziale della mostra nei due autoritratti fotografici del franco-polacco Roman Opalka (1931-2011), che già l’anno scorso era stato protagonista di una mostra presso la galleria milanese. Si tratta di un confronto con se stessi nella solitudine della propria condizione umana, in cui è evidente la scansione ineluttabile del tempo.
Autoritratti sono anche quelli dell’americana Francesca Woodman (1958-1981), in cui è una concezione più drammatica, che trova una corresponsione nella sua vicenda biografica.
Di Paola Risoli (1969) sono in mostra alcuni bidoni, che l’artista sventra e in cui costruisce delle scenografie di interni domestici, colti in tutta la loro angosciante solitudine.
La rassegna pone una particolare attenzione nei confronti della solitudine nel paesaggio, in cui la figura umana non è compresa, che si tratti dei dipinti dai toni freddi di Pierpaolo Curti (1972), delle fotografie di ambito desertico dello spagnolo Felix Curto (1967) o dei disegni di ombre di Antonio Marchetti Lamera (1964).
Il dittico di Domenico Grenci (1981) è composto da un paesaggio desolato dai toni scuri, accanto al quale è un piccolo lavoro in cui è presente una figura umana colta di spalle. La ricerca dell’argentina Inés Fontenla (1950) è incentrata sui temi dell’ecologia, della geopolitica, anche se non mancano gli accenni a una dimensione esistenziale.
L’uomo è il protagonista della grande scultura di Francesco Di Luca (1979), in cui è profondo ed evidente il senso dell’assenza.
Accompagnerà la mostra un catalogo con le immagini dei lavori e un testo della curatrice.