Giovanni Marinelli – Note in bianco e nero

Informazioni Evento

Luogo
CAFFE' PEDROCCHI
Via III Febbraio 1848 15, Padova, Italia
Date
Dal al

nelle serate del 29 giugno, 6 luglio e 13 luglio

Vernissage
29/06/2012

ore 19

Contatti
Email: s.ladogana@gkproject.it
Artisti
Giovanni Marinelli
Curatori
Christina Magnanelli Weitensfelder
Generi
fotografia, serata - evento, personale
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Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 2011 e le esposizioni a Milano, Bologna e Innsbruck del 2012, Giovanni Marinelli presenta le sue opere fotografiche in una cornice storica di alto valore culturale ed artistico: il Caffè Pedrocchi di Padova.

Comunicato stampa

SCATTI IN BIANCO E NERO
Aperitivo culturale e mostra personale di Giovanni Marinelli allo storico Caffè Pedrocchi

Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 2011 e le esposizioni a Milano, Bologna e Innsbruck del 2012, Giovanni Marinelli presenta le sue opere fotografiche in una cornice storica di alto valore culturale ed artistico: il Caffè Pedrocchi di Padova.
L’evento si svilupperà in tre serate, il 29 giugno, il 6 luglio ed il 13 luglio, a partire dalle ore 19.00. La mostra inaugurerà la prima serata e rimarrà aperta per tutta la durata degli eventi.

L’occasione sarà un vero aperitivo culturale in cui, sullo sfondo delle opere dell’artista, si esibiranno i cabarettisti Claudio Tombini ed Enzo Vecchiarelli, con un repertorio da avanspettacolo culturale che riprenderà Walter Chiari, Renato Carosone, Achille Campanile, Fred Buscaglione, con parentesi storiche che racconteranno l’Italia degli anni ’40 e ’50.
Presenterà le tre serate Alessandro Antonacci, noto art advisor e conduttore televisivo nel mondo dell’arte.

Ad ospitare l’evento, la prestigiosa e storica location del Caffè Pedrocchi, che nel 2011 ha festeggiato i suoi 180 anni.
Fondato nel 1831 dall’incontro fra l’imprenditore Antonio Pedrocchi e l’architetto Giuseppe Jappelli, il Caffè Pedrocchi divenne fin da subito non solo un caffè, ma un luogo di ritrovo per tutta la società locale, grazie alla divisione dello stabilimento in due zone distinte: il Caffè, aperto 24 ore al giorno per chiunque avesse necessità di un luogo di ristoro e il Ridotto, riservato all’élite della società e agli incontri dell’imprenditoria locale.
Domenico Cappellato, a cui Antonio Pedrocchi aveva affidato il Caffè, in punto di morte decise di lasciare lo stabilimento in dono ai “concittadini, rappresentati dal Comune di Padova”; il testamento recita: “obbligo solenne e imperativo […] di conservare in perpetuo, oltre la proprietà, l’uso dello Stabilimento, come trovasi attualmente, cercando di promuovere e sviluppare tutti quei miglioramenti che verranno portati dal progresso nei tempi, mettendolo a livello di questi e nulla trascurando, onde nel suo genere possa mantenenere il primato in Italia”.
All’attività di ristorazione propriamente detta si affiancano iniziative di carattere artistico, culturale, di intrattenimento, che fanno del Caffè il cuore della cultura cittadina. Le sale del Piano Nobile e la Sala Ottagona – alle spalle del Caffè - ospitano per tutto il periodo dell’anno prestigiose mostre ed esposizioni di artisti locali e internazionali. Sala Rossini ospita stabilmente cicli di conferenze, incontri e dibattiti culturali, convegni, disquisizioni filosofiche, presentazioni di libri. I clienti del Caffè possono trascorrere le loro serate degustando vini e bevande accompagnati dalle note della musica jazz che da sempre il locale propone agli amanti del genere. Il plateatico infine, soprattutto durante il periodo estivo, rappresenta uno scenario elegantissimo ed inconfondibile non solo per piacevoli momenti di relax e condivisione, ma anche per assistere ad eventi mondani sempre di grande successo, da sfilate di moda a spettacoli, da intermezzi musicali a serate a tema.
Quale contesto migliore per un artista che nella sua ultima mostra personale a Bologna, dal titolo “Nature Inside” è stato definito un “fotografo neorinascimentale”, per il sapore romantico e malinconico che le sue opere sanno offrire.
Il poeta Riccardo Melotti definisce le opere di Giovanni Marinelli “pellicole del ricordo” per il loro caratterizzarsi “nel cammino poetico della leggerezza in un pensiero squisito ormai perduto” mentre lo stesso Marinelli è “testimone di un paradiso rivelato per essere dentro, vissuto”.

I suoi scatti rappresentano la natura, ritratta in analogico e rigorosamente in bianco e nero e poi stampata su carta ai sali d’argento. Da questa particolarità prende infatti il nome dell’evento: “Note in bianco e nero”.
La mostra è curata da Christina Magnanelli Weitensfelder, uno dei curatori della Bildung Inc. International Art Gallery di Pesaro.
Media Partner dell’evento L’APERITIVO ILLVSTRATO, The International Art & Culture Italian Review, che per l’occasione si presenterà in special version, da collezione.
Tutti gli ospiti a sedere verranno omaggiati con un maxi depliant che riproduce un’opera dell’artista Giovanni Marinelli.

PROFILO BIOGRAFICO DELL’AUTORE
Giovanni Marinelli nasce a Pesaro nel 1945 e comincia a fotografare rigorosamente in analogico fin dagli anni ’70.
La sua è una vera e propria passione, tanto che ancora oggi fra i suoi oggetti più cari il posto d’onore spetta ad una Durst A600, ingranditore utilizzato per sviluppare i primi rullini.
Da una ventina di anni Marinelli ha deciso di mostrarsi al pubblico facendo conoscere i risultati della sua arte attaverso mostre personali e collettive.
L’artista presenta i suoi lavori stampati su carta politenata ai sali d’argento, poi montati su pannello leger.
Le sue opere vengono citate in numerosi libri di arte; tra i tanti riconoscimenti, il primo premio per la fotografia al Premio Internazionale Giotto 2009.
Nel 2011 l’artista, dopo le importanti mostre realizzate a Berlino, Bruxelles e Londra, ha partecipato alla 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, nell’ambito del Padiglione Italia, curato da Vittorio Sgarbi.
Le parole di Marianna Perazzini esprimono egregiamente il senso dell’opera di Giovanni Marinelli: “Al frastuono cromatico e all’osservazione fugace che caratterizza la nostra epoca, Marinelli propone il silenzio della riflessione attraverso la purezza formale della sua impalcatura compositiva, offrendoci una mappatura emozionale del reale, capace di addentrarsi nel variegato vocabolario del linguaggio dell’arte”.