Albania: dal 2025 Valona avrà il suo museo ebraico

L’Albania Jewish Museum, progettato dallo studio Kimmel Eshkolot Architects, sarà un polo culturale inserito nel contesto di un edificio storico attorno al quale è progettato

La città albanese di Valona avrà il suo museo ebraico dal 2025. Collocato all’interno della città vecchia, l’Albania Jewish Museum progettato dallo studio Kimmel Eshkolot Architects di Tel Aviv, sarà un polo culturale inserito nel contesto di un edificio storico attorno al quale è progettato, che ripercorrerà la storia della comunità ebraica albanese dall’epoca romana fino alla contemporaneità. L’innovativo museo si basa su tre elementi chiave: l’edificio d’epoca accuratamente restaurato con la sola aggiunta di una nuova ala; un’area espositiva a cielo aperto; un padiglione di collegamento fra i due nuclei. Ognuna delle strutture è accuratamente posizionata per consentire percorsi pedonali fra Rruga Perlat Rexhepi e Rruga Ceno Sharra. La sala a cielo aperto è ricavata nella piazza antistante, creando nuovi spazi che, oltre a rinnovare l’assetto urbanistico di quella zona della città, contribuiscono anche al dialogo fra questa e il museo. Il volume del padiglione d’ingresso, inoltre, è tagliato per creare un suggestivo vicoletto sul lato est verso l’edificio storico, rivelando una parte degli interni del museo, visibili attraverso una porta a vetri.

Un rendering del nuovo Albania Jewish Museum. Courtesy Kimmel Eshkolot Architects

Un rendering del nuovo Albania Jewish Museum. Courtesy Kimmel Eshkolot Architects

IL NUOVO ALBANIA JEWISH MUSEUM

Il museo incarna il futuro della sostenibilità in materia di architettura e design, preservando ampie parti dell’edificio storico, le cui mura in pietra, con le loro qualità termiche, avranno un ruolo chiave nel risparmio energetico. La medesima tecnica sarà utilizzata anche per costruire la nuova ala del museo, per la quale sarà impiegata pietra locale; soltanto un’area esterna sarà rivestita in pietra di Gerusalemme, proveniente da Israele. Gli spazi espositivi temporanei saranno flessibili, così da poter sperimentare vari allestimenti, e avranno un soffitto dotato di pannelli acustici e binari per faretti e altre attrezzature. Invece, le sale della collezione permanente potranno essere oscurate per le videoproiezioni.

Un rendering della sala dedicata alla Seconda Guerra Mondiale. Courtesy Kimmel Eshkolot Architects

Un rendering della sala dedicata alla Seconda Guerra Mondiale. Courtesy Kimmel Eshkolot Architects

L’EREDITÁ EBRAICA IN ALBANIA, UNA STORIA DALLE RADICI ANTICHE

Le prime notizie di insediamenti ebraici in Albania risalgono al 70 d.C., in piena Età Romana; Secondo lo storico albanese Apostol Kotani, i discendenti di quei primi ebrei avrebbero fondato la prima sinagoga del Paese nella città di Onchesmos, l’odierna Saranda, fra il IV e il V secolo. Passato il caos delle invasioni barbariche seguite alla caduta del’Impero Romano, che indebolirono i centri urbani romano-bizantini d’Albania, con il rifiorire dell’urbanesimo anche la comunità ebraica ritrovò un certo benessere; ad esempio, nel XIII a Durazzo si occupava del commercio del sale. Le prime notizie di attività ebraiche a Valona si hanno invece nel 1426, quando con il sostegno degli Ottomani (il cui esercito stava per conquistare anche Costantinopoli e porre fine al’Impero Bizantino) una loro comunità si insediò nella cittadina adriatica, occupandosi del commercio di spezie, cuoio, tessuti, broccati e mohair con la Turchia. Nel XVI secolo le comunità ebraiche più importanti erano quelle di Valona e Berat, altre minori si trovavano a Kavajë, Himarë, Delvinë, Elbasan. I secoli successivi trascorsero tranquilli, fino al momento della caduta dell’Impero Ottomano; durante le rivolte nazionaliste albanesi del 1911, la comunità ebraica fu accusata di collusione con i ribelli nazionalisti albanesi, e a causa delle ritorsioni, molti ebrei lasciarono il Paese. Alla fine degli anni Trenta, sotto l’occupazione italiana, se ne contavano appena 204. Le leggi razziali (applicate anche in Albania) e la successiva occupazione tedesca non riuscirono però a sradicare gli ebrei dal Paese, perché furono generosamente protetti dalla popolazione locale cristiana e musulmana, al punto che dall’Europa in fiamme molti ebrei scelsero di emigrare proprio in Albania: alla fine della guerra, se ne contavano ben duemila. Scampato il pericolo dei lager, dal 1945 la comunità ebraica si trovò sotto la dittatura di Hoxha, senza però subire discriminazioni o atti persecutori. Dal 1991 la quasi totalità degli ebrei d’Albania è emigrata in Israele, e oggi se ne contano appena poche decine, quasi tutti a Tirana.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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