Aspettando la Torino Art Week. Intervista sulla fiera The Others

Quarta edizione per The Others, la fiera allocata nelle ex carceri delle Nuove. Che quest’anno ha avuto i soliti problemi nei rapporti col Comune. E dire che fa numeri tutt’altro che trascurabili, e andrebbe sostenuta nell’ambito di una settimana dell’arte che si confronta con colossi come Londra e Parigi. Ne abbiamo parlato con Andrea e Roberto Casiraghi. Cogliendo l’occasione per sapere che futuro hanno Mint e Roma Contemporary.

Andrea, cominciamo con una domanda che stiamo facendo un po’ a tutti gli operatori del settore che lavorano su Torino. Perché serpeggia una certa preoccupazione, guardando il calendario: sul fronte esterno, Fiac e Frieze, su quello interno, MiArt alla riscossa. E Artissima, che è chiaramente il traino di questa art week, non si potrà giocare la carta Cattelan ogni volta. Tu come la vedi?
10mila, 12mila, 16mila. Questi i dati di affluenza dei visitatori delle prime tre edizioni di The Others. Io credo che il nostro non sia più un progetto emergente ma ormai potentemente “emerso” . Anch’io penso che Artissima non si possa giocare la carta Cattelan ogni anno, ma questo potrà creare problemi forse ad Artissima; noi siamo The Others e come tali cresceremo in modo indipendente dagli altri. Siamo noi gli altri.

Roberto, a proposito di Frieze: la notizia è che Victoria Siddall, direttrice di Frieze Masters sin dal 2012, è stata nominata direttrice anche di Frieze Londra e New York. Roberto Casiraghi con Mint aveva intuito come sarebbero andate le cose, al solito prima di tutti. E adesso? Durante Artissima c’è Flashback, che è organizzata da due ex tue collaboratrici, e sta andando più che bene. Ma soprattutto: c’è un futuro per Mint?
Mint è un progetto di grande modernità e soffre una situazione di grande difficoltà economica del nostro Paese. Ha nel proprio Dna il concetto di contaminazione tra antico e contemporaneo, che rappresenta il futuro del mondo dell’arte, e sono sicuro che migliorando le condizioni generali potrà ritornare a raccogliere l’interesse che merita.

Un’altra domanda extra-torinese per entrambi: la fiera a Roma si farà oppure no? Perché siamo in una specie di limbo…
Il progetto di Roma Contemporary si sta trasformando in un “festival” dell’arte del Mediterraneo e del Middle East e ha ancora bisogno di mettersi in relazione con la realtà politica romana, che sembra non aver ancora trovato una progettualità da Capitale.

The Others

The Others

Andrea, torniamo a Torino: The Others resta alle ex carceri Le Nuove, location forse un po’ scomoda per i visitatori quando c’è folla, ma di fascino indubbio. Però sono circolate voci insistenti, a un certo punto, su un vostro possibile cambio di location. Cosa stava succedendo? Il Comune come al solito traccheggiava per concedere gli spazi?
The Others per continuare a crescere non può pensare di elemosinare spazi adeguati alla città e deve quindi trovare nuovi sbocchi logistici. La collaborazione con il nuovo assessore alla cultura e turismo della Regione Piemonte sarà la chiave di volta per gli anni a venire.
La collaborazione con la Città di Torino avrebbe dovuto essere un plus per The Others, una risorsa e un’opportunità e si è invece rivelata, quest’anno in modo inequivocabile, un freno e un costo insostenibile.

Edizione 2013: un aspetto particolarmente positivo e uno “negativo”, da migliorare.
Un aspetto positivo: la collaborazione con il comitato scientifico (Olga Gambari, Roberta Pagani, Stefano Riba). L’aspetto da migliorare è la logistica, perché non ci viene dato modo di espanderci.

Cosa succederà quest’anno? Quali sono le novità?
Una fiera ancora più di qualità rispetto agli anni passati, con una maggiore presenza di gallerie internazionali, a riprova di quanto il nostro progetto sia seguito anche all’estero. Una miglior strutturazione del programma culturale, che vede l’apertura di tre nuove sezioni – Othersound (musica), Otherstage (perfomance), Otherscreen (video) – dove artisti delle gallerie partecipanti, e anche altri non rappresentati in fiera, animeranno la visita a The Others. Il tema della fiera quest’anno è il Wild Side,il lato selvaggio più libero, difficile da definire e categorizzare.

L'assessore Maurizio Braccialarghe, Andrea Casiraghi e lo staff di The Others

L’assessore Maurizio Braccialarghe, Andrea Casiraghi e lo staff di The Others

Obiettivi: come vi augurate di chiudere l’edizione 2014?
Con un incremento del 20% di visitatori e del 100% di apprezzamento di critica, stampa e pubblico!

Un aggettivo per ognuna delle fiere di novembre a Torino, ovvero Artissima, Flashback, Paratissima e Photissima. E naturalmente uno per The Others.
Artissima: la solita. Flashback: fritto misto. Paratissima: raccolta differenziata. Photissima: non pervenuta. The Others: chiudeteci in cella.

Marco Enrico Giacomelli

Torino // dal 6 al 9 novembre 2014
The Others
EX CARCERI LE NUOVE
Via Paolo Borsellino 3
[email protected]
www.theothersfair.com

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/39055/the-others-art-fair-2014/

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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