Fabbrica Europa 2014. La molteplicità delle performing arts a Firenze

Al via a Firenze la 21esima edizione del “cantiere aperto” di teatro, danza, arti performative e visive. Che dalla Stazione Leopolda - luogo simbolo di Fabbrica Europa - si espande in diversi spazi della città. Dall’8 maggio al 28 giugno.

Parliamo di danza. Grazie alla presenza di alcuni rilevantissimi nomi della ricerca coreografica internazionale, Fabbrica Europa 2014 si presenta come un prezioso spaccato sulle molteplici declinazioni del linguaggio del corpo contemporaneo. A proposito di “molteplicità”: la storica Elena Cervellati nel suo La danza in scena ragiona sulla “realtà composita ed eterogenea in cui ora viviamo e siamo immersi, fatta di esperienze artistiche tutte singolari, autoriali, cangianti – insomma inclassificabili – e di cui è forse impossibile dipingere un ritratto sintetico e strutturato”. Tenendo bene a mente questo avvertimento, ecco – per frammenti, appunto – ciò che sarà proposto a Firenze nelle prossime settimane.
Insistendo sul topos della “molteplicità”, da non perdere la prima assoluta di Singspiele, ultima pièce di Maguy Marin (interpretata da David Mambouch): “Concentrandosi sui volti, anonimi o riconoscibili, che catturano il nostro sguardo, è un lavoro d’ascolto di ciò che questi ci dicono dei loro corpi assenti. Ogni individuo è una molteplicità e, vestendo tutti i volti, mostra la pluralità delle percezioni e delle letture possibili di un gesto che si ripete e moltiplica”. Il coreografo (e microbiologo) francese Xavier Le Roy, invece, presenta Self Unfinished, “un’indagine sulle mutazioni di un organismo quando cessa di essere ciò che è per diventare ciò che non è, una decostruzione e ricostruzione per arrivare a un corpo umano disorganizzato”. Francesca Foscarini ha vinto come miglior interprete il Premio Equilibrio 2013 e ciò le ha consentito di scegliere un coreografo internazionale per la creazione di un nuovo solo: è nato così Gut Gift di Yasmeen Godder, presentato a Firenze in una versione site specific. “Una storia d’amore che lascia fluire in modo originale il sentimento di due amanti nel loro impegno quotidiano, nel tempo comunitario del lavoro. Una danza di sguardi, prese e contatti, tra gerle piene di arance da svuotare e riempire, fascine di paglia da spostare, assolati campi immaginari da percorrere”: è Terramara di Michele AbbondanzaAntonella Bertoni, riallestito nell’ambito di RIC.CI/Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80-’90, ora reinterpretato dai giovani danzatori Eleonora Chiocchini e Francesco Pacelli, guidati dai coreografi originari.

Abbondanza-Bertoni, "Terramara"  con Stefano Manica

Abbondanza-Bertoni, “Terramara” – foto Stefano Manica

Nel romanzo di Michel Tournier, Venerdì o il limbo del Pacifico, Robinson si perde nel paesaggio fin quando l’incontro con l’Altro lo spinge a una totale reinvenzione di sé: in Robinson di MK (coreografia di Michele Di Stefano, Leone d’argento per l’innovazione alla Biennale Danza di Venezia 2014) la danza “cerca di tenere vivo il momento cruciale dell’incontro, quello in cui è ancora possibile l’invenzione di un accordo nuovo tra i corpi” e quello abitato da Robinson diviene “lo spazio che nasce quando si decide di uscire da se stessi per abitare il mondo”.
Va inoltre segnalata la prima europea di As If To Nothing, creazione del tibetano Sang Jijia che “indaga la precarietà dei ricordi” attraverso una coreografia interpretata dalla City Contemporary Dance Company (CCDC) di Hong Kong, nonché la prima nazionale di Violet di Meg Stuart, “una discesa vorticosa in un gorgo, un turbinio di forme energetiche e sculture cinetiche piene di dettagli”.
Oltre alla danza, se non bastasse, a Fabbrica Europa 2014 è in cartellone un focus sulle voci più incisive della scena teatrale contemporanea dell’area dei Balcani. Era delle cadute è una produzione ideata appositamente per gli spazi del Teatro Era di Pontedera, realizzata collettivamente da nove giovani gruppi teatrali (Biancofango, Carrozzeria Orfeo, LeVieDelFool, Lo Sicco/Civilleri, Macelleria Ettore, Ossadiseppia, Scenica Frammenti, Teatro delle Bambole e Teatro dei Venti) intorno al tema della caduta. All’Istituto Francese il coltissimo e visionario Luigi Lombardi Vallauri tiene l’incontro Leaderismo e meraviglia ontologica. Perché gli uomini ordinari sono più straordinari degli uomini straordinari. E tanto, tanto altro, “di cui è forse impossibile dipingere un ritratto sintetico e strutturato”: Elena Cervellati docet.

Michele Pascarella

http://fabbricaeuropa.net/


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Michele Pascarella

Michele Pascarella

Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 è studioso di arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche.

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