L’ultimo lavoro (antirazzista) di Banksy è per George Floyd. “Non è un problema dei neri, è mio”

L’artista originario di Bristol ha lanciato sul suo profilo Instagramun post con un’opera dedicata all’afroamericano morto a Minneapolis, accompagnata da un messaggio di sostegno al movimento antirazzista Black Lives Matter

Mentre proseguono in tutto il mondo le manifestazioni di protesta per la morte di George Floyd, l’afroamericano di 46 anni che lo scorso 25 maggio ha perso la vita in seguito ad un fermo della polizia a Minneapolis, in Minnesota, anche l’arte non sta a guardare. Dalla città americana teatro della violenza, passando per Washington con l’enorme scritta Black Lives Matter sulla strada che porta alla Casa Bianca, fino all’Italia con il graffito antirazzista di Jorit, è un susseguirsi di murales che chiedono giustizia per Floyd. Tra questi non poteva mancare il contributo di Banksy, il fantomatico street artist noto in tutto il mondo del quale conosciamo solo la firma e le opere disseminate ovunque, e del quale da oggi acquisiamo un’informazione in più: il suo colore della pelle, che è bianca.

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L’artista originario di Bristol ha, infatti,postato sul suo seguitissimo profilo Instagram da 9milioni di follower il ritratto incorniciato di una sagoma nera sotto una bandiera americana in fiamme, accompagnato da un messaggio: “Prima ho pensato che avrei dovuto restare in silenzio e ascoltare la gente di colore sulla questione. Ma perché avrei dovuto farlo? Questo non è un loro problema, è mio. La gente di colore è stata delusa dal sistema. Il sistema bianco. Come un tubo rotto che allaga l’appartamento delle persone che vivono al piano di sotto. Questo sistema fallace sta rendendo la loro vita una miseria, ma non è il loro lavoro ripararlo. Non possono: nessuno li lascerà salire nell’appartamento di sopra. Questo è un problema bianco. E se la gente bianca non lo risolve, qualcuno dovrà venire di sopra e prendere a calci la porta per entrare”. L’opera, l’ultima in ordine di tempo dopo quella che raffigurava un’infermiera super eroe anti-Covid19, è una chiara presa di posizione a favore del movimento nato contro gli abusi della polizia nei confronti degli afroamericani che va ad aggiungersi alle prese di posizione (un po’ tardive) delle istituzioni culturali americane che in questi giorni stanno comparendo sulle bacheche dei loro profili social: dal MoMA che il 2 giugno ha oscurato la sua pagina Facebook in segno di lutto, fino alla dichiarazione del presidente della Princeton University Christopher L. Eisgruber sull’importanza di affrontare la consapevolezza che “la lunga eredità del razzismo di questa nazione continua a danneggiare e distruggere la vita dei neri”.

-Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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