David, Fumai, Moro: ecco gli artisti scelti da Milovan Farronato per il Padiglione Italia 2019

Finalmente anche l’Italia ha svelato i nomi della triade scelta da Farronato per la Biennale di Venezia 2019. Poche sorprese e scelte, tutto sommato, abbastanza prevedibili…

La notizia che tutti aspettavamo. A quattro mesi dalla nomina di Milovan Farronato a curatore del Padiglione Italiaalla Biennale d’Arte di Venezia 2019, finalmente il Ministro per i beni e delle attività culturali, Alberto Bonisoli, ha sciolto il riserbo ed ha annunciato i tre artisti selezionati dal curatore che rappresenteranno l’Italia alla prossima Biennale in programma in laguna dall’11 maggio al 24 novembre 2019. Si tratta di Enrico David(Ancona, 1966), Liliana Moro(Milano, 1961) e la compianta Chiara Fumai (Roma, 1978 – Bari, 2017), scomparsa lo scorso anno. Nessuna grossa sorpresa sui nomi che, almeno per quanto riguarda la Fumai e la Moro, erano largamente prevedibili.

LE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA

Milovan Farronato

Milovan Farronato

Al di là della scelta degli artisti, pochissime sono le informazioni che trapelano dal comunicato. Maggiori dettagli sul progetto artistico ed espositivo del Padiglione Italia saranno forniti nella consueta conferenza stampa della prossima primavera, ma già dalle parole del ministro Bonisoli, del commissario per il padiglione Italia, Federica Galloni, e del curatore Farronato traspaiono le motivazioni della scelta. “Internazionalità, contemporaneità, creatività”, ha dichiarato Bonisoli, “sono le parole che caratterizzeranno il progetto del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia grazie al contributo di questi tre protagonisti dell’arte, le cui opere daranno vita ad una mostra originale e innovativa sotto la guida esperta di un curatore loro coetaneo”. Si punta, dunque, su artisti dalla forte vocazione internazionale coerentemente al profilo curatoriale di Farronato.  “Gli obiettivi di sostegno, promozione, valorizzazione dell’arte italiana della Direzione Generale Arte Architettura Contemporanee e Periferie Urbane che dirigo” afferma il Commissario del Padiglione Italia Federica Galloni, “sono pienamente rappresentati dai tre artisti scelti per la prossima partecipazione italiana a Venezia, che sapranno trasmettere profondità della visione e qualità della ricerca al pubblico internazionale”.

DUE RITORNI A VENEZIA

Al di là della scelta della Fumai, la cui scomparsa ha toccato profondamente il sistema dell’arte italiano, negli altri due casi si tratta di un ritorno in Laguna. È il caso di Enrico David, artista decisamente più apprezzato all’estero che in Italia, che era stato già invitato alla Biennale nel 2013 da Massimiliano Gioni. Ed è un ritorno anche quello di Liliana Moro, presente, giovanissima, nella sezione Aperto della Biennale curata nel 1993 da Achille Bonito Oliva. “A cavallo tra due generazioni, le opere e le biografie di Enrico David, Chiara Fumai e Liliana Moro, sebbene molto diverse”, spiega il curatore del Padiglione Italia Milovan Farronato, “segnano significativi percorsi artistici contemporanei che si distinguono per spirito di ricerca tra passato e presente. I loro lavori spiccano per l’inestinguibile desiderio di esplorare territori in cui il quotidiano, la sopravvivenza, la tradizione e la narrazione hanno una forte presenza. Ho lavorato a stretto contatto con questi tre artisti nel corso degli anni, in occasione di mostre personali e collettive in Italia e all’estero, e sono felice di poter affiancare le loro pratiche in questa mostra su grande scala, che includerà lavori nuovi ma anche opere del passato “.

ENRICO DAVID

Enrico David, Biennale Arte 2013, foto da YouTube

Enrico David, Biennale Arte 2013, foto da YouTube

Italiano di nascita, ma inglese di adozione, Enrico David (Ancona, 1966) rappresenta forse la maggiore novità nella rosa dei nomi. Decisamente più conosciuto all’estero che in Italia, David sposa perfettamente la vocazione all’internazionalità di Farronato, che risiede anche lui da tempo a Londra, dove dirige il Fiorucci Art Trust, per il quale ha sviluppato dal 2011 il festival Volcano Extravaganza a Stromboli. La ricerca di David, che si è formato alla Central St. Martins School di Londra, si muove da sempre tra pittura, disegno, scultura e installazione, spesso servendosi di tecniche artigianali tradizionali. Selezionato per il Turner Prize nel 2009, l’artista di Ancona ha esposto in gallerie e musei in tutto il mondo. Ha avuto una personale nel 2012 al New Museum di New York ed ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2013 con una grande installazione di dipinti, arazzi e sculture ne The Encyclopedic Palace curata da Massimiliano Gioni.

CHIARA FUMAI

La scelta di Chiara Fumai (Roma, 1978 – Bari, 2017) si configura anche sotto forma di omaggio nei confronti di un’artista, tra le più promettenti del sistema dell’arte italiano, scomparsa prematuramente a neanche 40 anni. Nata a Roma nel 1978, la Fumai ha avuto fin da subito una carriera promettente, fulminante. Si è laureata in architettura al Politecnico di Milano e frequentato il Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti. La Fumai ha messo al centro della sua pratica, che prediligeva l’utilizzo della performance, combinata con metodi di decostruzione, freak show, metafisica, travestitismo, djset, il ruolo della donna, analizzato in maniera anarco – femminista, anche in relazione al sistema dell’arte. Nel 2013 aveva infatti sbaragliato tutti i concorrenti del Premio Furla, con un’azione in cui rileggeva un famoso testo di Valerie Solanas, requisitoria contro un sistema dell’arte – ma solo dell’arte? – ancora tremendamente fallocentrico, che ci aveva raccontato in una video intervista. Una carriera in ascesa, la sua, che aveva anche visto la Fumai partecipare a dOCUMENTA (13) a Kassel nel 2012, invitata da Carolyn Christov- Bakargiev, e da istituzioni come il MAXXI di Roma, la Fondazione Bevilacqua La Masa, il Jeu de Paume di Parigi. Nel 2016 aveva ottenuto un riconoscimento nell’ambito del Premio Vaf al Macro di Roma, mentre nel 2017, pochi mesi prima di morire, aveva vinto il Premio New York.

LILIANA MORO

Liliana Moro

Liliana Moro

Liliana Moro (Milano, 1961) è una delle artiste italiane più note all’estero. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, la Moro ha avuto fin da giovanissima una carriera fortemente internazionale. Ha partecipato a Documenta IX Kassel nel 1992 e Aperto XLV Biennale di Venezia nel 1993 ed a mostre in galleria sia in Italia che all’estero. Tra i fondatori, insieme ad altri artisti, de Lo Spazio di Via Lazzaro Palazzi a Milano, luogo votato alla ricerca che ha cessato ogni attività espositiva nel 1993, Liliana Moro ha sempre fatto della “messa in scena” della realtà, che può essere al tempo stesso crudele e poetica, la sua cifra stilistica. La sua ricerca si muove tra scultura, installazione, performance ed include spesso suoni, parole, oggetti.

Mariacristina Ferraioli

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Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli è giornalista, curatrice e critico d’arte. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, si è trasferita a Parigi per seguire corsi di letteratura, filosofia e storia dell’arte presso la Sorbonne (Paris I e Paris 3).…

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