Vanitas e parole. Paula Doepfner a Roma

Galleria Mario Iannelli, Roma ‒ fino al 29 giugno 2018. Fiori secchi, neuroni, Bob Dylan, pini romani: il flusso di coscienza si impernia nell’estetica promossa da Paula Doepfner.

Un’artista tedesca piena di complessità, che riesce a districare i concetti riversando sul foglio fiumi di parole miniaturizzate, fili che si intrecciano come reti neurali. Paula Doepfner (Berlino, 1980) disegna disponendo le lettere con cura calligrafica, colora la superficie con reminiscenze organiche, foglie pressate e petali. La natura sfiorisce in una vanitas, racchiusa tra due lastre di vetro ‒ la prima vandalizzata, la seconda infrangibile ‒ provenienti da una banca tedesca.
La violenza si coniuga così con la fragilità del fiore. Un blocco di ghiaccio, sciolto, rivela un brano dall’Uomo senza qualità di Musil, mentre lo sketch dei pini romani, con le chiome ravvicinate per ripararsi dal vento, supera lo studio e diventa metafora. I versi di Ungaretti e Anne Carson siglano un discorso artistico-poetico che si nutre dell’osmosi tra psiche, corpo umano e la realtà che ci (com)muove.

Giorgia Basili

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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