“Non sprecare la roba del padrone”. Immagini del progetto pubblico di Fabrizio Bellomo

Espansa, così si intitola l’operazione dell’artista pugliese residente a Milano, riflette sulla storia operaia della città di Lumezzane, creando un corto circuito di senso tra testimonianze storiche e architettura

L’esempio è la più bella forma di autorità. Lavoro e onestà formano la dignità dell’uomo. Chi spreca la roba del padrone danneggia il proprio salario. Sono esempi dei motti un tempo affissi nelle fabbriche, rilevati da una pubblicità del 1912 sui modelli di Tabelle Educative, ristampata recentemente da La Lettura, il settimanale del Corriere della Sera. Ora l’artista Fabrizio Bellomo (Bari, 1982) ha deciso di farne un intervento di arte pubblica: e come scenario ha scelto quello di Lumezzane, la città officina, soprannome affibbiato al centro bresciano a causa del suo sviluppo industriale nel dopoguerra. Un progetto – titolo Espansa – che parte dall’estetica edile della cittadina che fonde architettura di fabbrica e civile: l’artista intaglia e diffonde – decontestualizzandole – delle targhe che replicano quei motti identitari per quella realtà sociale. Cercatele in giro per Lumezzane: intanto, ecco le immagini…

Santa Nastro

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Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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