Apre CARMI, un nuovo museo a Carrara, nel segno di Michelangelo e del marmo

L’apertura di CARMI – Museo Carrara e Michelangelo restituisce alla città toscana la piena fruizione dell’ottocentesca Villa Fabbricotti e del circostante Parco della Padula. Annunciata anche la costituzione di un centro studi dedicato all’artista simbolo del Rinascimento

Avviato nel 2011 e finanziato dalla Regione Toscana, il progetto di recupero e riqualificazione di Villa Fabbricotti alla Padula si è concluso con l’inaugurazione, lo scorso 2 giugno, di CARMI – Museo Carrara e Michelangelo. L’intervento costituisce una vigorosa inversione di rotta nel destino di un complesso architettonico, risalente al tardo Ottocento, “troppo a lungo abbandonato al degrado, all’incuria e ai vandali”, come ha ricordato il Sindaco della città toscana, Francesco De Pasquale. Con un programma espositivo distribuito su tre livelli, la Villa – eretta nel 1879 su progetto dell’architetto Vincenzo Micheli e destinata a una famiglia di imprenditori del settore del marmo – diviene così un luogo aperto alla cittadinanza e votato alla fruizione culturale. Una sorta analoga è stata riservata al circostante parco, già oggetto di un piano di ripristino nel 2002, in concomitanza con l’XI Biennale di Scultura. In quell’occasione venne infatti trasformato in parco artistico e alcune delle opere esposte nell’ambito di quella manifestazione sono state restaurate in vista dell’apertura di CARMI.

MICHELANGELO, CARRARA E IL MARMO

Centro nevralgico del nuovo museo è l’esposizione permanente, il cui progetto è stato coordinato da Associazione MetaMorfosi, in collaborazione con Casa Buonarroti; la curatela è stata affidata alla Prof.ssa Emanuela Ferretti, dell’ateneo fiorentino, che ha operato con il collega Davide Turrini, dell’Università di Ferrara. “Glorificato ancora in vita dai suoi contemporanei Michelangelo rappresenta una vera e propria icona dell’arte del Rinascimento e, più in generale, un riferimento imprescindibile per qualsiasi riflessione sul percorso della cultura figurativa e architettonica nel contesto europeo degli ultimi cinque secoli”, hanno affermato i curatori. “Comunicare una selezione di tematiche e suggestioni dall’universo michelangiolesco, creando così un itinerario fisico e concettuale, significa compiere un viaggio in una realtà fermentante qual è quella della biografia artistica del Buonarroti, chiarificando alcuni aspetti della sua intesa multiforme attività: il binario principale è rappresentato dal profondo rapporto con la materia, litica in primis, che proprio a Carrara trova la sua più autentica concretizzazione.” Nelle sei sale tematiche del piano nobile – il livello riservato a questa esposizione – i visitatori possono approfondire le radici del legame tra l’artista, il territorio carrarese e la sua peculiare produzione marmorea, restituito attraverso ologrammi, apparati multimediali, fotografie, video, mappe e documenti storici. Oltre ad attestare i passaggi salienti di questa relazione, avviata nel 1497, con il primo viaggio di Michelangelo a Carrara, il percorso di visita getta lo sguardo su alcuni autori internazionali che, in epoche più recenti, hanno in un certo senso raccolto il suo testimone. “Carrara, che ieri come oggi, accoglie artisti da ogni parte del mondo, non poteva non volgere il proprio sguardo anche agli intrecci fra Michelangelo e la Contemporaneità”, hanno precisato ancora i curatori, “cercando di illuminare e annodare fili sottili, e talvolta trascurati, fra il portato dell’eredità del Buonarroti e i multiformi esiti dell’arte del XX secolo”. Per questo, maquette di opere di figure chiave del Novecento e dei giorni nostri – Rothko, Le Corbusier, Arata Isozaki, Robert Venturi, Jan Fabre – sono state incluse nel percorso di visita.

VERSO IL CENTRO STUDI DEDICATO A MICHELANGELO

All’area espositiva permanente si affiancano altre sezioni, non previste nel progetto iniziale. Il loro successivo inserimento è espressione della volontà di restituire la storica villa alla pubblica fruizione nella sua totalità, sollecitando il pubblico anche sulle vicende storiche e sociali dei primi proprietari e su temi connessi con l’identità, artistica e produttiva, di Carrara. Nel piano terra rialzato, destinato nel programma funzionale alle mostre temporanee, sono visitabili un approfondimento sulla storia dell’edificio e sulla famiglia Fabbricotti e due mostre: I gessi dello studio Lazzerini. La storia di una collezione nella gipsoteca della scuola del marmo; Carrara 1800-1850. Maestri Studenti in viaggio verso Roma. I tesori della Gipsoteca della Accademia di belle Arti di Carrara. Il rapporto tra Michelangelo e Carrara viene ulteriormente esaminato nel piano seminterrato: agli spazi per la didattica, la lettura e alla caffetteria si sommano infatti due ulteriori sale, nelle quali sono esposte fotografie, abiti, schizzi e altre testimonianze legate ai film Il Peccato di Andrei Konchalovsky e Michelangelo – Infinito, quest’ultima prodotta da Sky con Magnitudo Film. Comune di Carrara, Regione Toscana, Casa Buonarroti, MetaMorfosi, Accademia di Belle Arti di Carrara e alcune strutture universitarie hanno inoltre siglato un accordo quinquennale finalizzato alla prossima costituzione di un centro studi su Michelangelo.

– Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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