La cover del nuovo singolo di Fedez si ispira a un’opera di Eugenio Carmi

Esponente dell’astrattismo geometrico, le forme e i colori dell’immagine lancio di “Bella Storia” sono ripresi esplicitamente dal lavoro di Carmi. Che era anche amico di Umberto Eco.

Questo 2020 ha visto più volte l’incursione dei Ferragnez nell’arte. A partire dalle comparse di Chiara Ferragni agli Uffizi (cornice di un photo shooting per Vogue Hong Kong) e in altri musei italiani, fonte di una serie di polemiche senza precedenti fioccate nei mesi scorsi. Un riferimento (seppur poco immediato) alla storia dell’arte del Novecento, Fedez l’ha invece inserito nella copertina del nuovo singolo Bella Storia, diventato in poche settimane una hit di successo. Contestualmente all’uscita della nuova canzone, il rapper si è mostrato sui social con una capigliatura rosa e colorata, la stessa che appare sulla cover del singolo. Mero esibizionismo? No. Si tratta in realtà del tributo al lavoro di Eugenio Carmi(Genova, 1920 – Lugano, 2016), maestro dell’astrattismo italiano della seconda metà del Novecento (sotto l’immagine).

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IL TRIBUTO A EUGENIO CARMI NELLA NUOVA COVER DI FEDEZ

Una sfera composta da sezioni rosa, blu, verdi, rosse gialle, dalla superficie lucida: l’immagine cover di Bella Storiaproviene direttamente dal geometrismo presente nelle tele di Carmi, riallacciandosi agli stessi colori e alle stesse forme. L’artista genovese, a partire dall’inizio degli anni cinquanta, è tra i principali esponenti dell’astrattismo italiano, nei primi due decenni con la pittura informale e dalla fine degli anni sessanta nel rigore delle forme geometriche, sui cui focalizzerà tutta la sua ricerca artistica seguente. Nella sua produzione, accanto alle tele troviamo carte, gioielli, lavori in ferro, latte, multipli e sculture e due opere cinetiche, con le quali ha partecipato alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966. Al centro di relazioni con artisti e intellettuali del proprio tempo, Carmi è stato legato da una profonda amicizia con Umberto Eco, con il quale ha prodotto tre favole per bambini e il volume Stripsody

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UMBERTO ECO SU EUGENIO CARMI

Animale eminentemente urbano, Carmi parla polemicamente di una civiltà della visione e del rumore che lo ossessiona, lo disturba lo affascina.Un suo moralismo e una sua tendenza alla fuga campestre si combinano con una sorta di salutare ottimismo, per cui non riesce a non gioire delle sollecitazioni che il paesaggio urbano, nella sua insopportabilità, gli propina quotidianamente”, ha scritto di lui Umberto Eco. “Diciamo che egli ha raggiunto una sorta di allucinato equilibrio ritraducendo il paesaggio esterno in una sorta di paesaggio personale pacificato e sottratto alle contraddizioni che lo generano”. Eugenio Carmi nei decenni ha esposto le sue opere in numerosissime personali in Italia e all’estero, entrando a far parte nelle collezioni di musei e istituzioni in Italia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti.

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EUGENIO CARMI NEL COMMENTO DI FEDEZ

Avendo fatto il liceo artistico, ho da sempre un grande interesse per l’arte, in particolar modo per quella contemporanea”, ha commentato Fedez ad Artribune. “Non appena ho scoperto i lavori di Eugenio Carmi, tra gli artisti italiani che più hanno fatto la storia della corrente astratta, ne sono rimasto affascinato. In contemporanea al mio lavoro musicale su ‘Bella Storia’ mi sono tornate in mente le sue opere e ho deciso di rendergli omaggio, così che anche parte del mio pubblico potesse conoscerlo meglio”.

– Giulia Ronchi

www.eugeniocarmi.eu

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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