Il colpo del cane di Fulvio Risuleo. Giovani talenti da tenere d’occhio

Arriva nelle sale l’opera seconda del giovanissimo Fulvio Risuleo. Un regista, un autore da non perdere di vista. Uno dei giovani che l’Italia potrebbe amare molto e che cerca la giusta direzione cinematografica. Con “Il colpo del cane” non splende del tutto, però mette in chiaro la sua idea di cinema.

Quanto vale un bulldog francese nano? Agli animali non andrebbe dato un valore di acquisto ma in questa circostanza tutto quello che succede nel film è “colpa del cane”! Fulvio Risuleo, classe 1991, torna al cinema con il suo secondo film, Il colpo del cane, distribuito da Vision Distribution dal 19 settembre. Giovanissimo ma non alle prime armi, ha un concetto di cinema e di audiovisivo in generale molto legato al realismo. Qui questa idea, seppur con alcuni tratti del fumetto, è espressa in modo chiarissimo. Rana e Marti sono al loro primo giorno da dogsitter quando per le strade di Roma cado in un tranello e subiscono il furto del cane che hanno in affido per il weekend. Indignate, disilluse e molto incazzate, si mettono alla guida di una macchinina elettrica all’inseguimento di un improbabile veterinario. Chi sono questi personaggi? Come sono arrivati a quel momento? Perché un cane può fare per loro la differenza? È qui che va riavvolto il nastro.

DUE LINEE TEMPORALI DI RACCONTO

Rana e Marti, rispettivamente Silvia D’Amico e Daphne Scoccia, sono due ragazze che hanno una relazione. Sono molto affiatate, non si danno per vinte e per loro, in particolare per il personaggio di Marti, il lavoro da dogsitter è un modo per andare avanti con dignità. Da qui vengono fuori due temi fortemente attuali: la crisi lavorativa soprattutto per i giovani e l’omosessualità. Entrambi sono argomenti contenuti nella storia ma per nulla esasperati. Inseriti come elementi della realtà in una storia fatta di personaggi in un qual modo goffi e trasandati. Tra tutti è il sedicente veterinario, interpretato da Edoardo Pesce, è un caso estremo. Con lui Il colpo del cane fornisce la seconda visione/versione della storia raccontata nel film. Sì, si tratta di un film con una duplice via narrativa: un punto di vista al femminile e uno al maschile. Orazio è un metallaro cupo e minaccioso. È il cattivo del film, ma in realtà è un gigante buono, romantico ma destinato per volontà sua o degli altri a soffrire e quindi a cercare una rivincita, anche se terribile. 

DA GUARDA IN ALTO A IL COLPO DEL CANE

Guarda in alto è il primo lungometraggio firmato da Fulvio Risuleo, ma il ragazzo aveva già dato modo di farsi notare con qualche fumetto (Sniff, L’idra indecisa, Pixel) e qualche cortometraggio (Varicella, Lievito madre). Nel 2019 escono a suo nome, per scrittura e regia, sia la web serie Il caso Ziqqurat sia Il colpo del cane. Con Guarda in alto, un film dal discreto giro festivaliero, Risuleo aveva mostrato una grande sensibilità di linguaggio e di visione. Un racconto diviso tra realismo e surrealismo e ambientato interamente in un luogo inconsueto: sui tetti di Roma. Con Il colpo del cane la sensibilità è nuovamente presente. Riguarda una storia per nulla insolita e che si destreggia benissimo tra commedia, dramma, mistero e azione. “Ricorda un certo tipo di cinema anni ‘50 e italiano, un cinema di genere in cui spesso i personaggi cattivi che solitamente nel cinema americano sono personaggi negativi venivano da noi raccontati in modo tridimensionale e resi interessanti”, dice il regista. Il colpo del cane non è un film perfetto, però mostra una fresca intuizione di fare cinema. Un cinema che risente dei topoi italiani del passato e dei suoi personaggi rocamboleschi. 

-Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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