I film da vedere questa settimana: Emancipazione, “Nostalgia” e Melodramma

“La vita invisibile di Euridice Gusmao”, “La mafia non è più quella di una volta” e “Vox Lux”. Torniamo in sala per scoprire cosa è successo nell’ultimo mese e cosa sta per arrivare sul grande schermo.

L’estate sta finendo e le sale cinematografiche sono pronte a ospitare i grandi film dell’anno e che abbiamo apprezzato e visto in anteprima alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia. Sta per terminare la prima estate di Moviement, il movimento dell’industria cinematografica italiana che sostiene le sale nei mesi caldi e tutto l’anno. Dal 1 maggio al 29 agosto gli incassi del cinema si aggirano intorno ai 138 milioni, che tradotto in percentuale si trasforma in un incremento del 40% del numero di biglietti venduti / spettatori ingaggiati. La migliore estate degli ultimi 8 anni! In attesa di vedere il ritorno di Quentin Tarantino, il clown di Joaquin Phoenix o la regalità di “Downton Abbey”, qui i consigli cinematografici per questa settimana. Da un ritratto femminile a due voci al silenzio italiano, o meglio palermitano, passando per la tragica storia di una pop star.

Margherita Bordino

LA VITA INVISIBILE DI EURIDICE GUSMAO

“La vita invisibile di Euridice Gusmao”

“La vita invisibile di Euridice Gusmao”

“La vita invisibile di Euridice Gusmao” è un film ratto dal romanzo omonimo di Martha Batalha, accolto benissimo al Festival di Cannes 2019, dove ha vinto il Premio Miglior Film nella sezione Un Certain Regard. La storia di due sorelle, Guida ed Eurídice, due donne complementari e affini, unite e inseparabili, ma che finiranno per essere divise da un destino ingiusto e dalla società patriarcale della Rio de Janeiro degli anni ’50. Queste due donne affronteranno entrambe, divise, un percorso di emancipazione che le porterà a rincorrere e abbracciare i propri sogni senza mai abbandonare la speranza di potersi ricongiungere. “Ero intenzionato a raccontare una storia di solidarietà”, ha dichiarato il regista Karim Aïnouz, “una vicenda umana che sottolineasse una forza tanto più grande nel restare insieme di quanto non si affievolisca nel ritrovarsi da soli, indipendentemente dalle diverse specificità di ciascuno”. In sala con Officine UBU.

LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA

La mafia non è più quella di una volta

La mafia non è più quella di una volta

Nel 2017, a distanza di 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, il regista Franco Maresco decide di realizzare un nuovo film, “La mafia non è più quella di una volta”. A dare linfa e spinta alla sua idea è la fotografa Letizia Battaglia. Il regista sente il bisogno di affiancare a Letizia una figura proveniente dall’altra parte della barricata, dal popolo: Ciccio Mira, ‘mitico’ organizzatore di feste di piazza, già protagonista nel 2014 di “Belluscone. Una storia siciliana”. La prima lotta contro la mafia e vuole un serio e dolente ricordo di quello che è stato, per non dimenticare; il secondo ha una seria nostalgia dei “bei tempi”, quelli in cui la mafia era protagonista evidente di Palermo. “La mafia non è più quella di una volta” è un racconto delizioso e amaro del nostro tempo, Premio speciale della Giuria alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia. In sala con Luce Cinecittà.

VOX LUX

Vox Lux

Vox Lux

In un prologo, due atti e finale, l’ascesa di Celeste (Raffey Cassidy da adolescente, Natalie Portman da adulta) da studentessa ad acclamata pop star mondiale. Nel 1999 Celeste sopravvive, anche se con una seria lesione alla spina dorsale, alla sparatoria avvenuta nella sua scuola di New Brighton. Insieme alla sorella Ellie (interpretata da Stacy Martin), che la assiste nella convalescenza e ne seguirà la carriera restando dolorosamente nella sua ombra, scrive un brano per condividere lo choc con la comunità e lenirlo. “Vox Lux”, presentato in anteprima mondiale alla 75esima Mostra del Cinema, è commentato così dal regista Brady Corbet: “un melodramma storico ambientato in America tra il 1999 e il 2017, che narra eventi cruciali e modelli culturali che ad oggi hanno plasmato la prima parte del XXI secolo, visti attraverso gli occhi della protagonista, una popstar di nome Celeste”. In sala con Eagle Pictures.

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

Scopri di più