Linguaggio, propaganda, memoria, identità. Ecco le immagini della personale di Cristiana de Marchi a Dubai: con un ospite molto speciale…

Lei vive e lavora da tempo fra Beirut e Dubai, per cui avere come ospite all’opening di una sua personale uno sceicco come S.A. Zayed bin Sultan bin Khalifa Al Nahyan non è qualcosa di eclatante. Lei è Cristiana de Marchi, e il reale ospite l’ha avuto in occasione della mostra personale Weaving Gaps, alla […]

Lei vive e lavora da tempo fra Beirut e Dubai, per cui avere come ospite all’opening di una sua personale uno sceicco come S.A. Zayed bin Sultan bin Khalifa Al Nahyan non è qualcosa di eclatante. Lei è Cristiana de Marchi, e il reale ospite l’ha avuto in occasione della mostra personale Weaving Gaps, alla 1×1 Art Gallery di Dubai: performance, video e installazioni con oggetti ricamati e arazzi, opere spesso contrate sul tema del linguaggio, della propaganda, della ridefinizione di memoria e identità. “L’uso del corpo e la combinazione dei linguaggi verbali e non verbali è l’obiettivo principale della mia ricerca”, specifica l’artista. “In questi ultimi anni ho lavorato sul territorio controverso del linguaggio, spesso sostenuto da una chiara finalità manipolativa”. La mostra nell’emirato si conclude il 31 dicembre: per chi non riuscirà a vederla in extremis, ecco in soccorso la fotogallery di Artribune

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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