Da Santasangre a Socìetas Raffaello Sanzio: a Roma il secondo appuntamento di Angelo Mai Italia Tropici, due giorni di teatro fra atteggiamenti corporei e intrichi esotici

“Due giorni di indagine sulla postura della performance, per la creazione di un ambiente intricato di formati e tecniche, momentaneo e poliglotta. Un campo che non produce territori ma traiettorie, costruito sulla disponibilità degli artisti a ragionare di destinazioni possibili, atteggiamenti corporei e intrichi esotici”. Così Michele di Stefano, direttore artistico della compagnia Mk e di […]

Due giorni di indagine sulla postura della performance, per la creazione di un ambiente intricato di formati e tecniche, momentaneo e poliglotta. Un campo che non produce territori ma traiettorie, costruito sulla disponibilità degli artisti a ragionare di destinazioni possibili, atteggiamenti corporei e intrichi esotici”. Così Michele di Stefano, direttore artistico della compagnia Mk e di Angelo Mai Italia Tropici, introduce la manifestazione in programma a Roma il 19 e 20 novembre. Alcune segnalazioni dal densissimo programma. CollettivO CineticO presenta I x I No, non distruggeremo l’Angelo Mai. Spiega la regista Francesca Pennini: “I x I è un dispositivo coreografico interattivo per determinare i movimenti dei performer. Gli spettatori hanno a disposizione una particolare tastiera per guidare tre ragazzi bendati alla mappatura del luogo tramite mazze da baseball. Compositivo o distruttivo, timido o goliardico, passivo o ludico questo meccanismo performativo lascia emergere il carattere e le scelte di ogni assortimento di pubblico”. Masque teatro è in scena con Just intonation, mentre Biagio Caravano (mk) e Luca Brinchi (Santasangre) propongono il concerto, nato appositamente per l’occasione, Bangalore Air Show.
Fabrizio Favale / Le Supplici presenta in anteprima assoluta l’assolo Tre inverni consecutivi e lo spettacolo Infanzia di San Francesco d’Assisi, ispirato all’omonimo racconto di Hermann Hesse: “Là, nei vicoli, ai piedi della scala d’accesso alla casa, sui sassi polverosi, e poi nel giardino dei gladioli violetti, e ancora di là, seguendo una masnada di bambinetti capitanati da un dodicenne lunatico, che guidò una danza davanti al Duomo, come non si concedeva più da qualche anno, una giocosa cerimonia religiosa infantile che per un istante si trasformò in un innocente baccanale. Quel dodicenne eraCesco, per la mamma. Francesco, per i compaesani”. Il Teatro delle Moire propone Songs for Edgar, mentre Chiara Guidi | Socìetas Raffaello Sanzio è in scena con Relazione sulla verità retrograda della voce: “Sento tutto quello che è possibile percepire con orecchio umano come un insieme di note, intervalli di una sinfonia che trascrivo come partitura musicale con notazioni di nuovo conio, tecnica ‘molecolare dall’approccio microscopico. Da qui ha origine il cammino a ritroso verso la verità della voce umana e verso la potenza classica della parola”.
Ornitologia è una commissione coreografica che Michele Di Stefano ha affidato a Daria Deflorian, Iacopo Fulgi e Giorgina Pilozzi, “invitandoli a misurarsi con una cronologia di movimento: le danze sono presentate separatamente ma condividono la stessa durata, lo stesso brano musicale e delle posizioni corporee di partenze e fine”. Infine, Black Fanfare Dewey Dell presentano Tuono: “Immagini di pochi istanti generate dall’urgenza di rendere concrete visioni nate direttamente dal suono”. A commento di tanta feconda eterogeneità, il direttore artistico richiama un brano da Il giardino in movimento di Gilles Clément: “È certo difficile immaginare quale aspetto prenderanno i giardini per cui è prevista un’esistenza non inscritta in nessuna forma. A mio parere, giardini di questo tipo non dovrebbero essere giudicati sulla base della loro forma, ma piuttosto sulla base della loro capacità di tradurre una certa felicità di esistere“.

– Michele Pascarella

www.angelomai.org

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Michele Pascarella

Michele Pascarella

Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 è studioso di arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche.

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