Banale progetto di Rem Koolhaas per la Borsa di Shenzen, notevoli però le soluzioni energetiche. Ecco le prima immagini

È la seconda realizzazione portata a termine dallo studio OMA in Cina, dopo la CCTV Tower inaugurata lo scorso anno. Un edificio dalla morfologia decisamente più regolare di quello che Rem Koolhaas ci ha solitamente abituato a vedere. Parliamo dell’SZSE, Shenzen Stock Exchange: 180mila metri quadri di superficie, 46 piani, una torre a base quadrata […]

È la seconda realizzazione portata a termine dallo studio OMA in Cina, dopo la CCTV Tower inaugurata lo scorso anno. Un edificio dalla morfologia decisamente più regolare di quello che Rem Koolhaas ci ha solitamente abituato a vedere. Parliamo dell’SZSE, Shenzen Stock Exchange: 180mila metri quadri di superficie, 46 piani, una torre a base quadrata e una grande piastra rettangolare a sbalzo, posta a 36 metri d’altezza e sorretta da gigantesche capriate in acciaio. Un grattacielo in linea con le costruzioni circostanti, che senza dubbio spicca nell’intorno, fosse anche solo per la sua mediocrità. Intendiamoci, è un edicifio senza fronzoli con destinazione prettamente finanziaria, situato su assi viarie strategiche (nell’esatto incontro tra le arterie nord-sud e quelle est-ovest); qualcuno lo ha definito “con gonnellino”, a causa dei quella piattaforma alta 3 piani che gli conferisce un’aria insieme drammatica e sbarazzina.
Quella stessa piastra che è invece il cuore pulsante dell’intero corpo di fabbrica, dove sono concentrate tutte le principali funzioni di scambio e i maggiori dipartimenti, dotata di roof garden panoramico a disposizione. Gli uffici direzionali sono posti nei piani subito sopra la piattaforma, in modo da lasciare quelli più bassi con funzione di atrio a quadrupla altezza e quelli più alti disponibili per affitti, leasing, centro congressi e dining club. Un edificio nato in seguito a un concorso internazionale del 2006, e già terminato. Unico punto di merito, oltre alla celebre velocità di esecuzione dei colleghi cinesi, è il solito sguardo attento dello studio OMA alle politiche ambientali: il rivestimento in courtain wall di vetro arretrato rispetto al filo facciata, consente una più attenta ed oculata gestione del soleggiamento naturale (e dei coni d’ombra) garantendo una maggiore resa energetica e un contenimento dei consumi. Almeno questo…

– Giulia Mura

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Giulia Mura

Giulia Mura

Architetto specializzato in museografia ed allestimenti, classe 1983, da anni collabora con il critico Luigi Prestinenza Puglisi presso il laboratorio creativo PresS/Tfactory_AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica) e la galleria romana Interno14. Assistente universitaria, curatrice e consulente museografica, con…

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