Battaglia legale a New York per il cantiere di Pier55, isola artificiale sull’Hudson con parchi e un teatro

Se dovesse venire ultimato, nel 2019, il parco galleggiante sul fiume Hudson progettato dagli inglesi di Heatherwick Studio comprenderà un anfiteatro all’aperto per concerti e performance dal vivo e aree verdi accessibili a tutti. Ma gli oppositori non mancano…

Sul lato ovest di Manhattan, i lavori per la costruzione del parco-isola Pier55 hanno mosso i primi passi questa estate. Eppure, prima che il progetto attraverso il quale si punta a trasformare l’area compresa tra molo 54 e il molo 56, sull’Hudson River, in “un luogo di scoperta, dove i visitatori possono passeggiare e meravigliarsi, trovando qualcosa di nuovo dietro ogni angolo” diventi realtà, la storia potrebbe raccontare di tappe impreviste, ad esempio nei tribunali statunitensi. Finanziato in misura consistente dalla famiglia Diller – von Fürstenberg – e in parte dell’amministrazione pubblica – Pier55 è uno dei sogni nel cassetto del Presidente della IAC / InterActiveCorp, nonché secondo marito della stilista Diane.

IL PROGETTO
Accessibile dalla terraferma attraverso una doppia passerella lunga circa 50 metri, il parco – delle dimensioni di un ettaro circa – si presenta come un giardino sopraelevato sull’acqua, nel quale presenze vegetali, spazi per la convivialità – oltre al teatro già citato – sorgerebbero su una serie di terrazze, poste a coronamento di una “foresta di pilastri”. La topografia del parco si caratterizzerebbe per l’andamento ondulato, con frequenti variazioni di quota, come rivela lo studio del verde affidata a Mathews Nielsen Landscape Architects: prati e sentieri garantiranno affacci su Manhattan e sullo skyline di New Jersey. Il tutto per un impegno di spesa stimato in circa 130 milioni di dollari.

LE RAGIONI DEL NO
Tuttavia, come riporta la stampa locale, a mettere i bastoni fra le ruote all’intervento si sta adoperando il collettivo City Club di New York, un’associazione costituita da residenti della Grande Mela che si battono per una pianificazione urbana responsabile nella metropoli. Dopo un periodo di inattività, Pier55 è entrato nel loro programma d’azione: gli attivisti hanno evidenziato i potenziali danni all’ambiente che l’isola potrebbe produrre all’ecosistema fluviale. In questo scenario, intanto, non mancano gli “attacchi tra titani”, con il promotore e finanziatore Barry Diller che ha apertamente puntato il dito contro l’imprenditore del settore immobiliare Douglas Durst, indicandolo come colui che sta sponsorizzando le cause contro il parco. Il diretto interessato, senza schierarsi apertamente, ha intanto ammesso di non apprezzare il processo di genesi di Pie55 e di essere a favore del contenzioso. Non resta che attendere i prossimi sviluppi.

– Valentina Silvestrini

http://www.heatherwick.com/
http://www.mnlandscape.com/

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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