Una collezione di capolavori miniati. Da settembre la Fondazione Cini di Venezia mette in mostra oltre 120 piccoli tesori

Tra il 1939 e il 1940 il Conte Vittorio Cini acquista presso la Libreria Antiquaria Hoepli di Milano una collezione di 236 miniature. Un nucleo prezioso, donato alla Fondazione veneziana nel 1962. Da settembre, oltre 120 di questi capolavori saranno esposti per la prima volta dopo 35 anni

La sfida, nel caso di una grande mostra come Mindful Hands che la Fondazione Giorgio Cini di Venezia s’appresta ad ospitare – dedicata ad un fondo di miniature considerato tra le collezioni più importanti al mondo – è duplice: si tratta, infatti, di riuscire a bilanciare l’evidente peculiarità del materiale esposto con l’aspetto divulgativo, laddove l’accessibilità, in termini di contenuti, non deve necessariamente attuarsi come un’oltraggiosa semplificazione. In sostanza, se la miniatura è un argomento da specialisti si può trovare una strada per rendere il percorso espositivo tanto scientificamente valido, quanto comprensibile e scorrevole per gli appassionati, ma profani.

UN ALLESTIMENTO DA SFOGLIARE
In questo senso l’allestimento che sarà inaugurato negli spazi lagunari dell’Isola di San Giorgio Maggiore, dal 17 settembre all’8 gennaio 2017, si avvarrà della progettazione dello Studio Michele De Lucchi e della collaborazione con Factum Arte di Adam Lowe, per la realizzazione di supporti digitali immaginati come un’installazione artistica, fino alla riproduzione su ampia scala di uno dei volumi più preziosi tra quelli esposti: l’Offiziolo di Ludovico il Moro, che sarà proposto anche in un facsimile, da sfogliare. Il nucleo esposto – circa 120 miniature, su una collezione di 236 – venne acquistato dal Conte Vittorio Cini tra il 1939 e il 1940 dalla Libreria Antiquaria Hoepli di Milano e poi donato alla Fondazione nel 1962. Si tratta di un insieme di pagine staccate e capolettera miniati provenienti principalmente da libri liturgici, graduali e antifonari, che coprono un arco cronologico che va dal XII al XVI secolo: la sua qualità è paragonabile alle raccolte del Musée Marmottan di Parigi o del Metropolitan di New York.

Belbello da Pavia (attivo in Lombardia e a Venezia tra il 1425 e1470 ca.), Foglio staccato da Antifonario con Annunciazione in iniziale M, 1467-1470. Venezia, Fondazione Giorgio Cini

Belbello da Pavia (attivo in Lombardia e a Venezia tra il 1425 e1470 ca.), Foglio staccato da Antifonario con Annunciazione in iniziale M, 1467-1470. Venezia, Fondazione Giorgio Cini

L’ANTIFONARIO Q E LA PAGINA STACCATA
La mostra – curata da Federica Toniolo e da Massimo Medica – intende non solo illustrare i cambiamenti occorsi nella miniatura, le principali scuole e i maggiori protagonisti, ma anche, parallelamente, rendere nota la storia del collezionismo, l’evoluzione del gusto antiquario, una vera e propria mania per i bibliofili che spesso non esitavano a tagliare pagine e smembrare volumi. Questa è il caso, ad esempio, dello splendido Antifonario Q, che proviene dalla Biblioteca della basilica benedettina di San Giorgio Maggiore. Il prezioso volume, un prestito straordinario per questa mostra, sarà accostato alla pagina staccata che fa parte della raccolta Cini: una temporanea ricomposizione, che quadra, infine, una storia di passione e di collezionismo.

Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia
www.cini.it

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Redazione

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