I libri d’arte sbarcano in città. A Cagliari

L’artista sardo Alessandro Biggio ha dato il via a un progetto ambizioso: diffondere la lettura dei libri d’arte anche al di fuori dei contesti museali. Sono questi i presupposti da cui è nata BookStop, la rassegna che offre anche una serie di incontri con filosofi, storici e artisti a partire dai temi affrontati nei volumi. Il tutto negli spazi cagliaritani della Mediateca del Mediterraneo.

Le attività di EXMA, il Centro sperimentale per le arti con sede a Cagliari, sono sempre più frenetiche. In parallelo al calendario espositivo, ha preso il via EX-OUT, pensato per ampliare il pubblico interessato alle iniziative del Centro. Alessandro Biggio, l’ideatore di BookStop_libri con figura, la rassegna inaugurale di EX-OUT, ci ha raccontato i dettagli di un progetto che unisce editoria e arte.

Come nasce l’idea alla base del progetto? Ci sono collegamenti con i tuoi precedenti lavori o sono nuovi focus?
Il Centro d’arte EXMA di Cagliari mi ha invitato a inaugurare le attività di EX-OUT, un progetto che mira, mediante l’utilizzo di spazi esterni al Centro, a intercettare un pubblico diverso rispetto a quello che già partecipa alle attività dell’EXMA. Da tempo avevo in mente di fare qualcosa che fosse attinente ai libri d’arte contemporanea, che per me rappresentano uno strumento della conoscenza della realtà e del tempo, che va ben oltre lo specifico della materia trattata. Mi è sembrata l’occasione perfetta perché in Sardegna non esiste una biblioteca pubblica d’arte contemporanea. Nel mio lavoro è sempre presente un aspetto legato alla relazione con l’altro, in molti casi c’era un riferimento diretto e specifico alle persone, in altri era più generico. Negli ultimi anni la rappresentazione di tale relazione è diventata centrale nella mia pratica: in attesa di esporre gli esiti del lavoro, ho condiviso in questo modo i miei studi.

BookStop - EXMA, Cagliari 2016 - photo da The view of my life

BookStop – EXMA, Cagliari 2016 – photo da The view of my life

In cosa consiste da un punto di vista formale?
È uno spazio allestito, da aprile a giugno, all’interno della MEM – Mediateca del Mediterraneo di Cagliari, in cui è possibile consultare 100 libri, monografie e cataloghi d’arte contemporanea, che ho scelto secondo un criterio personale. Gran parte di questi materiali è stata messa a disposizione dalla Collezione Antonio Manca, altri sono stati acquistati dall’EXMA, altri ancora sono miei. Non ho modificato lo spazio e ho scelto di usare gli arredi presenti. Volevo che l’unica differenza percepita, da chi frequenta abitualmente la MEM, fosse dovuta ai libri esposti.

A un primo sguardo, ci sono degli aspetti molto forti legati alla caratterizzazione del posto, alla catalogazione e alla relazione con l’altro. Il tutto pare sintetizzato nella nozione di cura: cura del tempo e dello spazio. Quale direzione è prioritaria per te?
È importante la relazione che si crea nel condividere con altri qualcosa che considero prezioso. Sono molto geloso dei miei libri e anche di quelli che non sono miei: nel momento in cui mi vengono affidati, è come se lo fossero. I primi giorni ho avuto una reazione inattesa. Li contavo, li controllavo, mi dava fastidio che li sfogliassero. Un po’ alla volta è subentrata la fiducia e il piacere di sentire che quei libri rappresentano un punto d’incontro con altre persone.

BookStop - EXMA, Cagliari 2016

BookStop – EXMA, Cagliari 2016

Nel progetto ci sono dei momenti di approfondimento e discussione pubblici. Come è organizzato il progetto sotto questo profilo? È un momento di auto-formazione?
Il filo conduttore che lega tra loro i libri è dato dalla rappresentazione della figura umana nell’arte contemporanea. Le domande che stanno alla base della scelta di questo tema sono tante: quali sono le ragioni che oggi spingono alcuni artisti a misurarsi con la figura e col volto umano? Che ruolo hanno le nuove tecnologie e i nuovi media? Come si modificano i concetti di ritratto e di autoritratto? Non credo che troverò risposte a domande così complesse, mi piacerebbe – però – individuare almeno alcune di quelle che Putnam chiamava “direzioni di risposta”. Per questo ho strutturato un programma di cinque incontri con filosofi, artisti, storici dell’arte e curatori in cui, ogni volta, viene affrontato un aspetto diverso del tema generale.

Quale reazione ti aspetti dal pubblico?
Non mi aspetto niente ma spero che il pubblico della MEM, il giorno dopo che avremo portato via i libri dirà: “E adesso come facciamo?”

Giangavino Pazzola

www.exmacagliari.com/2016/bookstop_libri-con-figura/

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Giangavino Pazzola

Giangavino Pazzola

Laureato in Lettere e Comunicazione all'Università di Sassari. Attualmente vivo a Torino, dove studio Comunicazione Pubblica e Politica. Curatore indipendente e blogger, nel 2011 ho vinto il Premio MANizos, per giovani curatori d'arte in Sardegna (Museo MAN/AMACI). Dal 2009 collaboro…

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