La guerra delle torri. Ancora cittadini che dicono no ai grattacieli che cambiano lo skyline. A Parigi ne fa le spese Jean Nouvel

Continua la guerra alle torri, un trend che sembra essere sempre più in voga. Artribune vi ha già infatti raccontato dello stop al progetto di Renzo Piano a Paddington, Londra, dopo la petizione portata avanti dai firmatari di Skyline Campaign, tra i quali figurano architetti e nomi di artisti famosi in tutto il mondo.  Inoltre, […]

Continua la guerra alle torri, un trend che sembra essere sempre più in voga. Artribune vi ha già infatti raccontato dello stop al progetto di Renzo Piano a Paddington, Londra, dopo la petizione portata avanti dai firmatari di Skyline Campaign, tra i quali figurano architetti e nomi di artisti famosi in tutto il mondo.  Inoltre, per ragioni anche legali, nel frattempo è a rischio la torre di Norman Foster a Sutton Place, New York, un luxury condo mal digerito dai residenti, del quale ancora non si conoscono bene le sorti. La terza storia arriva invece da Parigi e riguarda sempre una torre. L’architetto protagonista è Jean Nouvel con il suo progetto Tours Duo (due torri una di 29 piani, l’altra di 37), pensato per una società di real estate canadese nel 13esimo arrondissement.
Il permesso ottenuto dall’architetto a procedere dalla città di Parigi è infatti stato revocato e i lavori per l’edificio hanno subito uno stop, quanto meno momentaneo.
Il cambio di direzione è avvenuto a seguito dell’intervento del gruppo Monts 14 (quattordici montagne), con la sua azione a difesa del paesaggio, che ha infatti presentato un nuovo ricorso al tribunale amministrativo di Parigi lo scorso mercoledì 16 marzo, contro la costruzione del progetto che secondo le fonti avrebbe dovuto cominciare verso la fine di quest’anno e concludersi nel 2020.

C’E’ CHI DICE NO
Il timore del gruppo è che il colosso di Nouvel, come si vede dai fotomontaggi prodotti e pubblicati sul sito, possa produrre una alterazione notevole nello skyline andando ad inficiarne la qualità e adombrando monumenti che hanno reso Parigi famosa in tutto il mondo come l’Arco di Trionfo o il Pantheon. Il punto è che il famoso skyline di Parigi è stato reso famoso anche grazie alle grandi realizzazioni di Nouvel: il Quai Branly, l’Istituto del Mondo Arabo e la Fondazione Cartier. Insomma, parigini ingrati.
Il 2016 è cominciato male per l’Archistar: anche il suo piano per l’estensione del Museo d’Arte e Storia di Ginevra è stato rifiutato, come riporta The Art Newspaper da una consultazione pubblica che ha coinvolto l’intera cittadinanza. Il 54% si è pronunciato a sfavore del progetto.
A prescindere dagli esiti e dalla posizione che si scelga di avere in merito a queste vicende fa pensare (positivamente) il criterio che mette i cittadini al centro delle decisioni da prendere in merito al destino degli spazi della propria città. Poter decidere in maniera democratica dei cambiamenti e delle modifiche da applicare alle aree urbane, poter considerare la città come la propria casa fa parte di un processo di civiltà e di partecipazione sicuramente da adottare ed imitare.

http://www.monts14.com/

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