Ecco le prime immagini delle Cavallerizze. Nuovi Spazi a Milano per il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia: pronti al debutto con la Triennale 2016

Sulle murature preesistenti si notano ancora le placche metalliche di supporto agli anelli che mantenevano legati i cavalli, in tempo di riconversione a Caserma Militare. Cavalli? Sì, visto che si parla delle Cavallerizze, dal 2003-2004 oggetto di un recupero delle volumetrie esistenti e di una ri-funzionalizzazione come nuovi spazi del Museo della Scienza e della […]

Sulle murature preesistenti si notano ancora le placche metalliche di supporto agli anelli che mantenevano legati i cavalli, in tempo di riconversione a Caserma Militare. Cavalli? Sì, visto che si parla delle Cavallerizze, dal 2003-2004 oggetto di un recupero delle volumetrie esistenti e di una ri-funzionalizzazione come nuovi spazi del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Che ora ha potuto presentare il nuovo edificio alla città, frutto di intervento di riqualificazione architettonica e di riformulazione urbanistica, finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nonché dal Museo stesso. Grazie alla valorizzazione dell’impianto volumetrico, firmato da Luca Cippelletti, oggi gli spazi si presentano come hangar eleganti, dall’altezza elevata e dalla luminosità perfettamente ingegnerizzata. L’investimento complessivo del progetto di riconversione delle Cavallerizze, edificio della metà dell’Ottocento, ad oggi di 2300mq (1800mq espositivi e 500mq di deposito al piano interrato) è stato di 4,2 milioni di euro. Il Museo ha provveduto, attraverso partnership con fondazioni bancarie e privati, al reperimento di 1,8 milioni di euro. E i finanziamenti sono serviti a coprire le spese di progettazione (architettonica, strutturale, impiantistica, sicurezza), di direzione dei lavori e per la realizzazione del primo lotto delle opere strutturali, delle predisposizioni impiantistiche e della bonifica del sito.

LA PRIMA TAPPA DI UN DISEGNO PIÙ AMPIO
Attraversando gli spazi, da un volume all’altro, vuoti rivestiti da finiture di pregio, superfici che si estendono in lunghezza, fiancheggiando per intero il sommergibile Enrico Toti, viene spontaneo domandarsi quale possa diventare la destinazione d’uso finale e quali saranno gli interventi che in futuro attiveranno le Cavallerizze. L’Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano risponde in parte, sottolineando che l’inaugurazione di questo edificio rappresenta solo la prima tappa di un disegno più ampio di annessione dell’area del Museo all’intero tessuto urbano. Distretto che vedrà nascere un nuovo recupero per un rinnovato ingresso dell’Istituzione milanese. Se l’obiettivo resta quello di conferire nuova identità all’area di San Vittore, gli spazi, al loro interno, ospiteranno mostre temporanee e installazioni artistico-tecnologiche, eventi culturali di ampio respiro, esposizioni fotografiche di ampio formato, conferenze ed eventi sociali con un numero elevato di partecipanti. Entro breve, le sale saranno invase, a partire dal 2 aprile, da alcuni percorsi della XXI Esposizione Internazionale Triennale di Milano. Qui saranno infatti ospitati alcuni paesi partecipanti alla Triennale 2016, paesi che allestiranno la mostra Confluence che interpreta il tema Design after design e proponendo, durante i fine settimana, il programma educativo Fai da tech, rivolto a giovani e famiglie.

Ginevra Bria

http://www.museoscienza.org

 

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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