Venezia, 72° Festival del Cinema. Behemoth, il mostro che mangia la terra e l’uomo

Zhao Lang pensava sarebbe diventato un artista: il suo Behemoth supera le modalità del cinema documentaristico per avvicinarsi alla video arte. E accostare così il percorso spirituale della Divina Commedia a quell'inferno ambientale che è il nord della Cina.

In chiusura, arriva il cinese Zhao Liang con un film al limite tra video arte e documentario. Il soggetto è la tragedia ambientale che sta investendo la zona a nord della Cina, dove gli interessi sulle miniere di carbone e oro stanno facendo sparire ettari ed ettari di terra incontaminata.
Gli operai coinvolti nelle operazioni di estrazione si ammalano per le polveri tossiche: questa è diventata la prima causa di morte in Cina, superando quella per AIDS.

Liang Zhao, Behemoth

Zhao Liang, Behemoth

Il regista, di formazione artistica, si ispira alla Divina Commedia di Dante e traghetta lo spettatore fino a un ideale Paradiso: una città fantasma di dimensioni mastodontiche, tra le centinaia di speculazioni edilizie del Paese, rimaste inabitate senza alcuna ragione specifica.
Abbiamo incontrato Zhao Liang stamattina all’Excelsior e si è dimostrato molto generoso.

Federica Polidoro

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Federica Polidoro

Federica Polidoro

Federica Polidoro si laurea in Studi Teorici Storici e Critici sul Cinema e gli Audiovisivi all'Università Roma Tre. Ha diretto per tre anni il Roma Tre Film Festival al Teatro Palladium, selezionando opere provenienti da quattro continenti, coinvolgendo Istituti di…

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