Giorgio Morandi e Luigi Ontani. Viaggio esperienziale a Grizzana

Una mostra di Luigi Ontani nella Casa Studio di Giorgio Morandi. Che va vista di per sé ma che va segnalata anche come primo passo per un progetto che si preannuncia vasto e articolato. Pronti per un viaggio sull’Appennino?

UN PROGETTO PER GIORGIO MORANDI
Grizzana Morandi, località dell’Appennino emiliano, è luogo di appartenenza fisica e mentale della Casa-Studio di Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964), una modesta e riservata abitazione che è stata luogo di vita, di ricerca e di lavoro dell’artista bolognese. Si tratta di uno spazio della mente e del pensiero affacciato sui Fienili del Campiaro, ritratti ossessivamente da Morandi, che li osservava dalle finestre del piccolo studio, al secondo piano della casa. Nel 2012 il Comune, che dopo la donazione della sorella dell’artista Maria Teresa tramite un referendum aggiunge il cognome dell’artista al nome d’origine, consegna a Eleonora Frattarolo il compito di imbastire un progetto che la storica dell’arte imposta attraverso una serrata discussione sulla condizione di matrice generativa dell’arte più attuale – matrice di cui Giorgio Morandi è ramo storicizzato prolifico – condotta attraverso eventi di cui l’autrice ricostruisce originalmente le fisionomie creative.
Per tali fondanti motivi è necessario iscrivere il piano di lavoro di Casa-Studio Morandi e dei Fienili del Campiaro in un percorso impiegato soprattutto per compiere un ulteriore approfondimento dei caratteri della cultura contemporanea, lavorando sulla necessità di rendere stabilmente l’ambiente di Grizzana implicato in dinamiche incrociate e plurali.
La struttura, in via di sviluppo, prevede una connessione serrata tra i corpi di fabbrica presenti in situ e il giardino esterno della casa abitato da opere che risiedano in modo permanente e si rapportino con questi spazi, per indagare le tematiche del paesaggio, della natura e dell’ambiente, in relazione all’arte. Il tutto volto alla costruzione di un’identità che possa implicare anche altre parabole nutrite da tavole rotonde nelle quali scienziati e ricercatori siano anch’essi coinvolti nella futura maturazione del programma: mostre site specific, residenze per artisti e un premio internazionale Giorgio Morandi, tutto sotto il segno della relazione tra il luogo, l’Unione dei Comuni dell’Appennino, organismo costituito di recente e fondamentale in tale progressione, l’Accademia di Belle Arti di Bologna e sequenziale inserzione nel piano di Bologna Metropolitana.

Studio di Giorgio Morandi e tubetti Lukas in ceramica di Luigi Ontani

Studio di Giorgio Morandi e tubetti Lukas in ceramica di Luigi Ontani

GLI INSERTI DI LUIGI ONTANI
Con la ricchezza metodologica e l’originalità che contraddistingue tale disegno si esplica la mostra ideata e diretta da Eleonora Frattarolo, Luigi Ontani incontra Giorgio Morandi. CasaMondo. Nature extramorte antropomorfane, che a breve avrà un catalogo dedicato con grafica e fotografia di Luciano Leonotti/Trasguardo, edito da Danilo Montanari e con testi di Eleonora Frattarolo e Roberto Marchesini.
Luigi Ontani (Grizzana Morandi, 1943) imbastisce per questo dialogo, costruito in due anni di lavoro, un vero e proprio cammino esperienziale. Si tratta di una congiunzione tra la processualità ritmica dei dipinti di Giorgio Morandi e l’arte studiata e riproposta da Ontani sotto altre forme. Oggetti bidimensionali protagonisti dei quadri di Morandi divengono tridimensionali sculture in maiolica, ceramiche che ridanno vita a brani di forme per tradursi in totem e sculture, opere policrome dalla fisicità eccessiva che proprio per questo si mimetizzano tra i pensili della casa, tra i tavoli dello studio, le mensole della cucina e i comodini delle modeste stanze.
Stanze nelle quali Morandi trascorse gli ultimi anni della sua vita e in cui si attiva, come scrive Eleonora Frattarolo, “un singolarissimo museo immaginario, stratificato e multiforme, e una museografia implicata in itinerari geografici e cronologici, che segna la distanza dal mondo e al contempo il suo esservi dentro; una topografia descrittiva, soggettiva, dei luoghi della mente oltre che dei siti da cui sono stati tradotti, che scansionano un andamento del vissuto spesso riconoscibile solo dall’autore ed enigmatico per lo sguardo altrui”.

Luigi Ontani e natura extramorta antropomorfana

Luigi Ontani e natura extramorta antropomorfana

UNA CACCIA CHE COINVOLGE IL VISITATORE
Il visitatore è invitato a scoprire le opere di Ontani appoggiate tra le cose di Morandi e delle sue sorelle. Il flacone del talco in ceramica con aggiunta di allegorie o mitologie; l’autoritratto giovanile appeso a una parete come vi fosse sempre appartenuto; nel piccolo salotto il cesto con la pagnotta contenente un drappo rosso (riemerso di un episodio della memoria familiare di Ontani); la caraffa sulla quale è riportata una posa degli Anni Settanta di uno dei suoi primi viaggi in India, un pensiero che rimanda a Gemito e i barattoli di Ovomaltina con un’immagine che ricorda Montovolo, attraverso la ripresa di un vecchio super 8 di fine Anni Sessanta che ritualizza una dozzina di uova che Ontani compose sul corpo nudo in modo ludico e giocoso.
I tubetti di colore Lukas, duplicati in ceramica da Ontani, colloquiano con pennelli, scatole, utensili da lavoro sui tavoli dell’intenso e silenzioso studio di Morandi il cui cavalletto ospita la foto seppia dipinta del San Luca d’après Il Guercino accanto alle nature extramorte antropomorfane.

Luigi Ontani, trittico Sganappino, Dottor Ballanzone, Fagiolino, anni Settanta, realizzati in fotoceramica nel 2015

Luigi Ontani, trittico Sganappino, Dottor Ballanzone, Fagiolino, anni Settanta, realizzati in fotoceramica nel 2015

DALLA CASA AL FIENILE
Salendo ai Fienili del Campiaro la visione si allarga attraverso la fruizione di un esaustivo video di Massimiliano Galliani Il racconto di Luigi Ontani e le opere potenti e magnifiche realizzate a sei fuochi nella Bottega Gatti di Faenza intervallate da alcuni lavori degli anni precedenti, a dimostrare che l’opera d’arte, appoggiandosi in altri spazi con differenti scansioni temporali, riprogramma e moltiplica di continuo il suo significato.
Nel fienile le Maschere di legno pule dipinto con pigmenti naturali, realizzate con I Wayan Sukarya, sono idoli e ibridoli, archetipi, prototipi.
Nell’incontro a Grizzana il trasformismo e la duttilità simbolica trasversale e sperimentale di Ontani – sempre in bilico tra sacro e profano, mito e favola, cultura orientale e occidentale – trovano nella conoscenza ravvicinata con le opere di Morandi inaspettate quanto ricercate derivazioni. Sono condizioni sincretiche che conciliano e fondono elementi culturali, filosofici e processuali apparentemente distanti ma uniti nell’appartenenza, nella ricerca dell’identità, nei luoghi che le ospitano, nella genesi e nello sviluppo di altre vie di senso che l’arte costantemente inventa e rivela.

La deflagrazione critica e la visione organica della mostra Luigi Ontani incontra Giorgio Morandi. CasaMondo, Nature extramorte antropomorfane diviene così, in ultima analisi, realtà tangibile dell’apertura dialettica insita nel progetto globale che a Casa-Studio Morandi a Grizzana sta prendendo vita in questi anni. Una pluralità che si muove sotto il segno di visioni incrociate e ricerche dedicate di cui non possiamo che attendere, con curiosità famelica, il prossimo interessante passaggio.

Martina Cavallarin

Grizzana Morandi // fino al 26 settembre 2015
Luigi Ontani incontra Giorgio Morandi. Casamondo. Nature extramorte antropomorfane
a cura di Eleonora Frattarolo
Catalogo Danilo Montanari
CASA-STUDIO GIORGIO MORANDI
FIENILI DEL CAMPIARO
051 6730311 / 320 9455295
[email protected]
www.comune.grizzanamorandi.bo.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/46160/luigi-ontani-incontra-giorgio-morandi/

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Martina Cavallarin

Martina Cavallarin

Martina Cavallarin, Venezia, 17-12-1966. Critica e curatrice, si occupa di arti visive contemporanee. Il suo sguardo spazia tra differenti linguaggi e necessarie contaminazioni. Il senso è quello di esplorare direzioni e talenti dell’arte che va dalla pittura alla fotografia, dal…

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