Ai Weiwei fa pace con la Cina? Prima mostra personale a Pechino dopo 5 anni di ostracismo e arresti. Dove? Alla galleria Continua e alla Tang Contemporary Art

C’è lo zampino italiano nella mostra con la quale si potrebbe mettere la firma sul trattato di “pace” fra Ai Weiwei la sua patria cinese. Si è infatti appena aperta nella sede di Pechino della galleria Continua – che condivide il progetto con la Tang Contemporary Art – la prima mostra personale che il grande […]

C’è lo zampino italiano nella mostra con la quale si potrebbe mettere la firma sul trattato di “pace” fra Ai Weiwei la sua patria cinese. Si è infatti appena aperta nella sede di Pechino della galleria Continua – che condivide il progetto con la Tang Contemporary Art – la prima mostra personale che il grande artista tiene in Cina da cinque anni a questa parte. Un periodo notoriamente segnato da rapporti turbolenti fino a degenerare nella violenza, con arresti, minacce, pressioni di ogni genere. Atteggiamenti che Ai Weiwei non ha mai mancato di denunciare pubblicamente anche in Occidente, anche grazie alla continua presenza su media e social network. La spettacolare mostre vede fra l’altro la ricostruzione in galleria di un tempio della dinastia Ming antico di più di 400 anni, un tempio di famiglia della provincia di Jiangxi, oltre alla figura di un drago, una collezione di vasi, un grande lampadario di cristallo: noi ne vediamo qualche immagine, anche se la comunicazione dalla Cina resta molto problematica…

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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