Un nuovo museo nella città di Amleto: inaugura a Helsingør il Danish Maritime Museum disegnato dal gruppo BIG. Una buca in cemento profonda nove metri, vecchio bacino di carenaggio, riconvertita a spazio espositivo

Un tempo qui si costruivano navi. La linea, dunque, è quella di uno scafo: lunga centocinquanta metri, larga venticinque e profonda nove; in pratica una cassaforma in puro cemento, oggi svuotata e finalmente rifunzionalizzata. Si sviluppa sottoterra la nuova sede del Danish Maritime Museum in quel di Helsingør, la città a un’ora di strada da […]

Un tempo qui si costruivano navi. La linea, dunque, è quella di uno scafo: lunga centocinquanta metri, larga venticinque e profonda nove; in pratica una cassaforma in puro cemento, oggi svuotata e finalmente rifunzionalizzata. Si sviluppa sottoterra la nuova sede del Danish Maritime Museum in quel di Helsingør, la città a un’ora di strada da Copenhagen dove Shakespeare ambienta il suo Amleto. Una superficie che supera i settemila metri quadri e per la quale non si è badato a spese: ammonta a oltre 50milioni di dollari l’investimento garantito in minima parte dallo Stato e per lo più da fondazioni e partner privati, per un progetto che aggiorna così la casa di un’istituzione nata già negli Anni Quaranta. A firmare l’intervento il Bjarke Ingels Group, per tutti BIG, collettivo nato nel 2005 e cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni: suo il Padiglione Danese all’Expo di Shanghai, sua tutta una serie di interventi residenziali tra Copenhagen e dintorni, improntati su quella filosofia green che tira tanto in Nord Europa.
Un elegante sistema di corridoi rampanti connette i diversi piani del museo, intrecciandosi in uno zigzagare di passaggi vetrati che scorrono sopra lo spiazzo centrale a forma di nave, luogo consegnato alla socialità. L’apertura – considerata la natura dell’intervento: il varo – è in calendario per sabato 29 giugno; nuovo allestimento per una collezione che conta su 120mila fotografie – più di 30mila quelle digitalizzate – patrimonio che racconta la storia della marina danese, militare e mercantile, dal 1880 ai giorni nostri; ventimila i volumi a tema di un biblioteca rigorosamente aperta al pubblico, considerata autentico fulcro attorno cui ruota l’attività di ricerca del museo.

 – Francesco Sala

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Francesco Sala

Francesco Sala

Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

Scopri di più