Il premio d’arte inventato da Umberto Veronesi. Va ad ad Adrian Paci l’Art for Peace Award 2016

Il riconoscimento sarà consegnato il 18 novembre ad artisti promotori di pace in occasione della conferenza Science for Peace. Negli scorsi anni il riconoscimento è andato a Daniel Barenboim, David Grossmann, Stephanie Sinclair

A pochi giorni dalla scomparsa di Umberto Veronesi, anche il mondo dell’arte trova il modo di ricordare il celebre oncologo, personaggio presente e sempre molto attivo anche nel dibattito culturale. E lo fa – il 18 novembre – assegnando l’Art for Peace Award, riconoscimento riservato ad artisti che si sono distinti nella diffusione della cultura della pace promosso da Science for Peace, un progetto nato nel 2009 proprio su iniziativa di Veronesi, per sottolineare – si legge nello statement – che la scienza può e deve contribuire con azioni concrete al raggiungimento della pace. In occasione della conferenza che si terrà a Milano, presso l’Università Bocconi, il premio sarà assegnato ad Adrian Paci: il tema di quest’anno, in cui l’opera dell’artista albanese si iscrive perfettamente, è infatti “Migrazioni e futuro dell’Europa”.

IL TEMA DELLE MIGRAZIONI
Il tema delle migrazioni, oggi sempre più nevralgico, ha assunto connotati importanti anche nel nostro paese, come è noto. Nel 2015, spiegano gli organizzatori, i migranti nel mondo sono stati 244 milioni, circa il 3% della popolazione mondiale. L’Europa ne ospita 76 milioni, l’Asia 75, il Nordamerica 54, l’Africa 21, l’America Latina 9 e l’Oceania 8. Con quasi 5 milioni di residenti stranieri, l’Italia è il terzo paese UE per presenza complessiva, dopo la Germania (7,5 milioni) e il Regno Unito (5,4 milioni). Tuttavia, in Italia l’incidenza percentuale sul totale della popolazione è di 8,2% a fronte del 45% in Lussemburgo, del 13% in Austria e del 10% in Spagna.

Adrian Paci

Adrian Paci

LE MOTIVAZIONI DEL PREMIO
Una parte considerevole del lavoro di Adrian Paci”, si legge sul sito di Science for Peace, “è dedicata al tema della perdita, dell’abbandono della propria terra per affrontare nuove realtà e il futuro che non si conosce. Argomento sviluppato dall’esperienza dell’emigrazione, espressa attraverso il racconto del ricordo, argomento che abbraccia in modo universale le condizioni di tutti i migranti. All’interno dei suoi lavori, questo artista prende spunto da vicende umane reali che conosce e che sono a lui familiari, traendone il significato della vita stessa e toccando così i sentimenti più profondi”. Tra le opere nelle quali l’artista albanese, nato nel 1969 a Shkoder e protagonista di mostre in tutto il mondo, ha sviluppato questi importanti valori, c’è il video dal titolo Centro di permanenza temporaneo. Il breve filmato, proiettato in anteprima Europea nel 2007 alla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, è una metafora tragica ed ironica sul concetto di nomadismo-forzato e sulle contraddizioni della società del terzo millennio, girato in un estraniante aeroporto nel quale si muovono persone di etnie diverse, in un’attesa senza speranza, sospese in un tempo senza futuro.

Santa Nastro

http://www.scienceforpeace.it/

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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