Caso Matisse alla National Gallery di Londra. Gli eredi di Greta Moll chiedono 30 milioni o la restituzione del quadro che ritrae la loro antenata

Hanno chiesto invano di ottenere un ritratto di famiglia, scomparso dopo la Seconda Guerra Mondiale e oggi alla National Gallery. Ora tornano alla carica, chiedendo un risarcimento in denaro da record

Sulle prime sembrava un nuovo caso in stile Adele Bloch Bauer. Con l’ennesima famiglia che, alleggerita durante la Seconda Guerra Mondiale delle proprie opere d’arte per mano dei nazisti, richiede a distanza di anni la restituzione delle stesse da parte dei musei che – nel frattempo – se ne sono più o meno lecitamente impossessate. Un nuovo ingrediente arricchisce invece la vicenda che vede coinvolta la National Gallery di Londra, contrapposta ormai da cinque anni a tre degli eredi di Greta Moll, immortalata nel 1908 da Henri Matisse in un ritratto oggi esposto nell’istituzione britannica. Già: perché dopo un lustro di tira e molla arriva ora, stando al The Telegraph, la proposta di accomodamento. Se proprio il museo non vuole sganciare l’opera, almeno metta mano al portafoglio, firmando il risarcimento record di 30 milioni di dollari. Dieci a testa.

LA BATTAGLIA LEGALE
È un avvocato di Manhattan a gestire per conto dei tre nipoti dei Moll (due dei quali di passaporto britannico, uno tedesco) una controversia legale delicatissima. Perché il vero nodo gordiano sta nelle vicende che hanno coinvolto l’opera nel biennio tra 1947 e 1949, quando – a guerra ormai finita – esce dai radar dei regesti e delle carte d’archivio. Non un esproprio di matrice nazista, quindi, motivato da questioni di discriminazione razziale e che consentirebbe di impugnare le recenti risoluzioni in tema di risarcimento in caso di furti durante la guerra; ma una inspiegabile scomparsa, che getta dubbi persino sull’effettivo dolo commesso ai danni di chi all’epoca ne era legittimo proprietario.

LA STORIA DEL QUADRO
Nel 1937 Greta Moll e il marito Oskar, entrambi scultori e pittori, legati a Matisse da una solida amicizia di vecchia data, vivono in Germania. Dove subiscono gli strali del regime, entrando nella famigerata lista degli esponenti dell’arte degenerata e ricevendo il divieto di esporre le proprie opere in pubblico. La coppia si ritira dalle scene in attesa di tempi migliori, che Oskar non avrà però opportunità di godere: muore infatti nell’estate del 1947. È a seguito della scomparsa del marito che Greta sceglie di riparare in Galles, ma per non avere problemi nel lasciare l’area a influenza sovietica di Berlino dove risiede deciderebbe di affidare il ritratto di Matisse a un ex studente di Oskar, perché lo nasconda in Svizzera. Inutile dire che, a partire da quella data e fino al 1949, quando viene acquistato dal gallerista newyorchese Knoedler. Da lì altri passaggi di mano, tutti regolari e registrati, fino all’ingresso nelle collezioni della National Gallery nel 1979.

https://www.nationalgallery.org.uk

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Redazione

Redazione

Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie.

Scopri di più