Addio a Bert Theis: muore a 64 anni l’artista filosofo che ha ripensato il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente di vita

Il Padiglione del Lussemburgo, suo Paese natale, alla Biennale di Venezia del 1995, e poi una lunga serie di mostre e interventi in spazi pubblici. Soprattutto a Milano, sua città d’elezione: il mondo dell’arte piange un grande intellettuale

Era malato da tempo Bert Theis, figura originale e profondissima, scomparso nella notte tra il 15 e il 16 settembre nella sua casa in Belgio a soli 64 anni. Una personalità di rilievo, che ha letto e interpretato la propria dimensione di artista quale ingranaggio fondamentale del tempo in cui è vissuto, calandosi nel pieno di dibattiti dalle forti valenze sociali. La voce di Theis si è alzata con autorevolezza a partire dagli Anni Novanta, nell’ambito di un’arte dalla natura fortemente relazionale, attiva più che contemplativa, vissuta nella sua prassi come forza energetica a servizio della collettività.

I PROGETTI A LUNGO TERMINE
Il credo artistico di Theis si esemplifica alla perfezione in uno dei progetti a lungo termine che lo hanno impegnato per diversi anni a Milano, sua città d’elezione. Si tratta di Isola Art Center, condotto tra 2003 e 2007 nell’omonimo quartiere del capoluogo lombardo, proprio nel momento in cui l’area, storicamente lontano dagli occhi e dal cuore della città, cominciava ad essere interessata dal processo di riqualificazione e gentrificazione che si è concluso ultimamente con i cantieri di Porta Nuova – Varesine. “Un centro per l’arte e per un quartiere non è un edificio, ma un concetto, un programma” dichiarava Theis per raccontare i processi di animazione territoriale e di coinvolgimento della popolazione che erano alla base della sua pratica artistica, e che arrivarono a costruire una coscienza collettiva fortemente radicata, che produsse la ferma opposizione di parte dei residenti della zona ai progetti speculativi avviati in loco. Un’esperienza che ebbe come simbolo la cosiddetta Stecca degli Artigiani, aggregato di laboratori creativi che dimostrò la fattibilità di un modo di vivere la realtà urbana lontano dalle algide dinamiche proprie della società dei consumi.

DALLA BIENNALE AI MUSEI
I lavori e i progetti di Theis hanno trovato accoglienza in contesti di grande rilevanza, fin da quando (era il 1995), venne chiamato a rappresentare il suo Paese natale alla Biennale di Venezia. Tra le sue mostre più importanti la grande retrospettiva al Centro Pecci di Prato nel 2009, con la curatela di Marco Scotini e la personale del 2007 al MAMCO di Ginevra, ma anche le partecipazioni alle biennali di Gwanju e Tirana.

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Redazione

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