Un premio alla memoria di Khaled al Asaad, l’archeologo di Palmira. Ecco le 5 migliori scoperte dell’anno

Annunciata la shortlist del premio dedicato a Khaled el Assad. Buone notizie per l’archeologia, mentre gli scavi nel Sannio rischiano la chiusura

Ha colpito particolarmente l’Italia la morte di Khaled al Asaad, l’eroico martire di Palmira, brutalmente decapitato dall’Isis. Lo studioso di fama internazionale morto a 81 anni davanti al Museo diretto per lungo tempo lo scorso agosto 2015, è stato commemorato nel corso degli ultimi due anni da tutto un fiorire di iniziative. Non ultimo, un premio, promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e dalla rivista Archeo, che giunto ormai alla sua seconda edizione, verrà consegnato a Paestum il 28 ottobre, in occasione della XIX Borsa. Perché ne parliamo ora? La manifestazione, che premia le scoperte archeologiche internazionali più rilevanti, ha appena annunciato la shortlist, selezionata in collaborazione con le testate internazionali Current Archaeology (Regno Unito), Antike Welt (Germania), Dossiers d’Archéologie (Francia), Archäologie der Schweiz (Svizzera).

LA SHORT LIST
Non ci sono altri premi a livello mondiale dedicati agli archeologi. Anche se il tema della salvaguardia del patrimonio è sempre più attuale e nelle prospettive dell’opinione pubblica, evidentemente il ruolo di chi si impegna nella ricerca in questo senso non è abbastanza noto per far nascere iniziative simili, o sulla scia di questa. Saranno le testate partner a decretare la vittoria una delle cinque scoperte candidate al premio, mentre il riconoscimento del pubblico sarà conferito attraverso una survey su Facebook che coinvolgerà chi vorrà parteciparvi fino al 30 luglio.
Ma quali sono le scoperte dell’anno 2015? In Francia, c’è la tomba gaelica a Lavau, in Grecia i 22 relitti sottomarini, in Inghilterra c’è il monumento sotterraneo nei pressi di Stonehenge, in Palestina, le tombe della Necropoli di Khalet al Jam-a, in Italia la Tomba etrusca a Città della Pieve.

GLI SCAVI IN ITALIA
Che vinca il migliore, dunque, non necessariamente il sito italiano, anche se nel nostro Paese, nel settore dell’archeologia, una buona iniezione di ottimismo ci vorrebbe. Basti pensare che la campagna di crowdfunding per la prosecuzione degli scavi nel Molise, a Pietrabbondante, indetta da un gruppo di giovani archeologi da anni impegnati con l’istituto INASA nello scavo e nello studio di un importante santuario italico – lanciata per poter proseguire nel lavoro in mancanza di finanziamenti pubblici e in scadenza in questi giorni – ha ricevuto solo il 26 % delle donazioni (8000 euro contro i 30.000 necessari). Avviandosi alla conclusione, insieme ai lavori, tra la (quasi) indifferenza della gente.

Santa Nastro

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Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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