La Fondazione Furla cambia tutto e assegna la direzione artistica al gruppo Peep-Hole

Nuovo corso per Fondazione Furla. Con una scelta per tutto sorprendente. La direzione artistica va ad uno spazio no-profit di Milano. Ovviamente, Peep-Hole...

Meno di un mese fa abbiamo annunciato il cambio di strategie della Fondazione Furla ed un restyling completo di tutta la programmazione di quello che nel corso degli anni è stato un importante stimolo di sviluppo per il mondo dell’arte contemporanea italiana ed internazionale. Muta, infatti, registro a partire da giugno l’iniziativa presieduta da Giovanna Furlanetto con molte salienti novità. Intanto, dopo dieci edizioni, si è posta fine al Premio che porta il nome del brand di moda. Inoltre la Fondazione Furla ha rinunciato alla collaborazione con Chiara Bertola in qualità di curatrice della manifestazione, con mandato dal 2000 al 2015, pur mantenendo la presenza della stessa nel comitato scientifico della istituzione nata a Bologna nel 2008.
Ed ecco dunque la notizia che la nuova direzione artistica di Fondazione Furla è assegnata all’asso pigliatutto Peep-Hole centro per l’arte contemporanea privato di Milano. “La scelta di collaborare con un Centro d’Arte Indipendente”, ha dichiarato la Presidente Giovanna Furlanetto, “risiede nella volontà della Fondazione di affidarsi a un gruppo di lavoro articolato, un think tank in grado di ripensare mission, attività e programmazione della stessa Fondazione, senza tradirne lo spirito e per rafforzarne l’identità. Peep-Hole negli anni ha dimostrato di essere una realtà di eccellenza nel panorama nazionale, con un solido background nel campo dell’arte contemporanea e un’ampia rete di relazioni internazionali. Per questo abbiamo deciso di intraprendere questa nuova fase della vita della Fondazione insieme, certi di poterci addentrare in territori nuovi e di grande stimolo per entrambi”.

Vincenzo de Bellis (foto Marco De Scalzi)

Vincenzo de Bellis (foto Marco De Scalzi)

IL MONOPOLIO PEEP-HOLE
Il centro, nato nel 2007 con la direzione di Vincenzo De Bellis, Anna Daneri, Bruna Roccasalva, Stefania Scarpini – mentre saluta l’ex direttore di miart in viaggio per il Walker Art Center di Minneapolis dove è diventato curatore – mantiene però una posizione di lusso in Italia, mettendo il proprio expertise a disposizione di un soggetto esterno. “Questa” ha commentato Bruna Roccasalba, è “un’opportunità di ripensare l’esperienza di Furla in un’ottica di crescita e cambiamento, attraverso la sperimentazione di un nuovo modello operativo istituzionale. L’attitudine alla collaborazione e alla condivisione ha da sempre contraddistinto l’attività sia di Peep-Hole sia di Fondazione Furla. Da qui siamo partiti per la definizione del futuro programma della Fondazione, che sarà reso pubblico a settembre 2016”.
La scelta di Furla è da una parte legittima e comprensibile, dall’altra non del tutto spiegabile (non sarebbe stato più interessante puntare su un giovane curatore, facendolo crescere?) e rischia indubbiamente di creare confusione nell’ambito di un’autentica fusione fredda tra due brand forti ma con identità distinte che ora rischiano di mescolarsi troppo con esiti non prevedibili.

www.fondazionefurla.org

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Redazione

Redazione

Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie.

Scopri di più