La Galleria Marie-Laure Fleisch apre a Bruxelles. In Belgio la sede principale, a Roma rimarrà lo spazio secondario

A Roma c’è l’aria di smobilitazione. La città ha passato anni terribili e sembra destinata a periodi altrettanto bui. Durante l’interregno di Ignazio Marino la visione sulla cultura è stata oggettivamente inesistente e i volenterosi assessori che si sono succeduti non hanno potuto far molto causa mancanza di progettualità condivisa e alta. Il risultato? Oltre ai […]

A Roma c’è l’aria di smobilitazione. La città ha passato anni terribili e sembra destinata a periodi altrettanto bui. Durante l’interregno di Ignazio Marino la visione sulla cultura è stata oggettivamente inesistente e i volenterosi assessori che si sono succeduti non hanno potuto far molto causa mancanza di progettualità condivisa e alta. Il risultato? Oltre ai musei fermi (si pensi al Macro) c’è la perdita di pazienza da parte degli operatori culturali in città: i galleristi in particolare vedono poca partecipazione, poca interazione con le istituzioni, poca sinergia in città. E si fanno venire la voglia di andare via purtroppo. Si sta verificando esattamente l’opposto di quanto avvenne negli anni a partire dal 2002.
L’ultimissima notizia riguarda la galleria di Marie-Laure Fleisch che a Roma aprì nel 2009 con una mostra di Rebecca Horn. Attenzione, i toni sono un po’ gravi, ma la gallerista svizzera non ha intenzione di abbandonare Roma. L’intenzione però di guardarsi attorno c’è tutta e quindi dal prossimo aprile (l’opening è previsto per il 20, in occasione del Gallery Night contemporanea alla fiera d’arte contemporanea) la sede principale della galleria non sarà più Roma – che rimarrà comunque – bensì Bruxelles.
Il nuovo spazio si trova al 13 di Rue Saint-George nel quartiere di Ixelles. La zona è la più “giusta” della capitale belga per quanto riguarda il panorama galleristico: lo spazio di Xavier Hufkens è proprio di fronte, quello di Almine Rech dietro l’angolo così come Messen De Clercq. Insomma il luogo migliore per ripartire con maggiori stimoli e un contesto culturale più attivo di quello che oggi può offrire la capitale d’Italia. Si parte il 20 aprile con una personale dell’artista colombiano Santiago Reyes Villaveces. In bocca al lupo.

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Redazione

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