Bologna Updates: i ribelli del Padiglione 32. Arte Fiera mette alcuni espositori in uno spazio decentrato e i galleristi non ci stanno

Critiche, clienti scontenti e galleristi arrabbiati sono tutto sommato il sale di una fiera d’arte. Non esiste kermesse fieristica se non c’è chi dall’interno o dall’esterno ne parla male. Questo vale a maggior ragione per Arte Fiera, la rassegna italiana che per anni è stata leader in Italia e da un po’ di tempo fatica […]

Critiche, clienti scontenti e galleristi arrabbiati sono tutto sommato il sale di una fiera d’arte. Non esiste kermesse fieristica se non c’è chi dall’interno o dall’esterno ne parla male. Questo vale a maggior ragione per Arte Fiera, la rassegna italiana che per anni è stata leader in Italia e da un po’ di tempo fatica a interpretare la sua evoluzione e il suo ruolo. Quest’anno, poi, tra i motivi di critica ce n’è uno in più. E attiene all’ormai famigerato, per chi in questi giorni sta frequentando assiduamente i corridoi di Arte Fiera, Padiglione 32. Cosa è successo? E’ successo che senza sostanzialmente avvertire in tempi utili (“e quando ce l’hanno detto hanno promesso che questo sarebbe stato un percorso obbligato” ci spiega un gallerista) la fiera, per gestire un aumento considerevole di adesioni da parte dei galleristi, ha aggiunto un padiglione. Una escrescenza per ospitare una 40ina di gallerie situata piuttosto fuori ai percorsi abituali che da anni si articolano su due padiglioni paralleli. “Il pubblico di Arte Fiera è super abitudinario“, si lamenta Alberto Peola, “e nessuno si rende conto che quest’anno c’è un padiglioncino in più da visitare. Gli spazi qui costano un po’ meno, certo, ma se avessi saputo con chiarezza dove sarei capitato avrei senz’altro investito di più per andare nei due padiglioni principali“.

UN MIX DI MOSTRE PERSONALI, NUOVE PROPOSTE E LA SEZIONE DELLA FOTOGRAFIA
Il mix delle proposte del Padiglione 32 è abbastanza eterogeneo. C’è la sezione delle mostre personali, c’è la sezione delle nuove proposte e c’è la sezione della fotografia organizzata assieme alla fiera MIA di Milano con alcune proposte interessanti ma con ad onor del vero realtà anche amatoriali. “Il pubblico passa da quelle gallerie e poi arriva da me e si sorprende che una foto costa 7000 euro invece di 700 e devo spiegargli che i miei artisti non sono hobbisti“, argomenta sempre Peola che comunque non è l’unico gallerista poco felice: Giuseppe Lofrano di OttoGallery è pronto alla mobilitazione, le giovani ragazze romane di ExElettrofonica proferiscono aggettivi irripetibili e anche Boccanera di Trento, Car Drde di Bologna e Scaramouche di New York (giusto per citare altri stand da non perdere) proprio entusiasti della posizione non sono: “ma vi rendete conto che qui non c’è neppure un bagno“, ci fa notare Daniele Ugolini della galleria statunitense… Insomma, non mancheranno grane per gli organizzatori. Per i visitatori il consiglio è di passare dal periferico Padiglione 32: mitigherete un po’ la collera dei galleristi e troverete più di una proposta interessante.

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Redazione

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