Arte a Parigi per Cop 21. Ecco le immagini dell’installazione di Maria Cristina Finucci a Palazzo Potocki: un serpente di plastica contro il Garbage Patch

È una marcia silenziosa e pacifica quella di Maria Cristina Finucci contro l’inquinamento dei mari. Negli ultimi anni, l’artista e architetto toscana ha scelto di porre il suo talento al servizio dell’ambiente, per sensibilizzare il mondo sul tema dei Garbage Patch, le enormi isole galleggianti di spazzatura che vagano per gli oceani. Il progetto Wasteland, […]

È una marcia silenziosa e pacifica quella di Maria Cristina Finucci contro l’inquinamento dei mari. Negli ultimi anni, l’artista e architetto toscana ha scelto di porre il suo talento al servizio dell’ambiente, per sensibilizzare il mondo sul tema dei Garbage Patch, le enormi isole galleggianti di spazzatura che vagano per gli oceani. Il progetto Wasteland, con la creazione del Garbate Patch State, era partito proprio da Parigi, all’Unesco nella primavera del 2013, e a Parigi torna in questi giorni per partecipare, anche se simbolicamente, al Cop 21, la conferenza sul clima. Un’installazione di Maria Cristina Finucci sarà presente infatti negli spazi del Palazzo Potocki, sede della Camera di Commercio e Industria di Parigi, dove si terrà la conferenza Energy for tomorrow, promossa dal New York Times con la sponsorizzazione di Acciona, azienda spagnola leader nel settore dell’energia rinnovabile.

UN GIGANTESCO SERPENTE DI PLASTICA ROSSA
Si chiama Climatesaurus”, spiega Finucci, “ed è un gigantesco serpente di plastica rossa, una creatura mostruosa per forma e per dimensioni, che non appartiene né al regno animale né a quello vegetale. Dopo l’Onu a New York e Venezia, si materializza questa volta a Parigi, davanti ai grandi della Terra, per reclamare soluzioni concrete alla questione dell’inquinamento dei mari”. A Palazzo Potoki – in Avenue de Friedland – si riuniscono infatti i rappresentanti dell’economia mondiale e i capi delle grandi imprese energetiche, per discutere su come abbassare le emissioni inquinanti anche attraverso la fabbricazione dei loro prodotti. Il serpentone appare e scompare ma, date le dimensioni e i colori accesi, impone ovunque la sua presenza; è fatto di tappini di plastica colorati, avvolti in enormi sacchi trasparenti. A Parigi il Climatesaurus emerge dal cortile dell’antico palazzo per insinuarsi poi all’interno dell’edificio e rispuntare sullo scalone centrale, rendendosi ben visibile con la sua presenza ingombrante ai partecipanti alla conferenza che accedono al piano nobile.

NUOVI INDIZI PER LA COMPRENSIONE DEL GARBAGE PATCH STATE
Ogni installazione della Finucci non è però a sé stante, ma apporta nuovi indizi per la comprensione del Garbage Patch State, frutto di un più vasto progetto di comunicazione e di educazione ambientale attraverso l’arte. L’artista toscana vuole così concretizzare simbolicamente la catastrofe ecologica rappresentata dall’invisibile, ma sempre più vasto arcipelago di rifiuti, di materia non biodegradabile che, trascinata dalle correnti, occupa una superficie di circa 16 milioni di chilometri quadrati negli oceani. “Si tratta di una realtà invisibile purtroppo all’occhio nudo, conclude l’artista, ”che perciò ho voluto rendere visibile attraverso la creazione di uno vero e proprio stato, riconosciuto dall’Unesco e dotato di simboli tangibili come la bandiera, la costituzione e le leggi, le ambasciate e persino le foto cartolina”.

Federica Lonati

 

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Federica Lonati

Federica Lonati

Federica Lonati (Milano, 1967), giornalista professionista italiana, dal 2005 vive a Madrid. Diploma al Liceo Classico di Varese e laurea in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, si è formata professionalmente alla Prealpina, quotidiano di Varese, scrivendo di cronaca,…

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