I Premi Nobel dell’Architettura. Da Bjarke Ingels a OMA, ecco tutti i vincitori al World Architecture Forum di Singapore

Il World Architecture Forum – WAF rappresenta il principale evento nel mondo dei premi di architettura. In scena dal 4 al 6 novembre, ha visto la partecipazione di oltre 2mila architetti provenienti da 60 paesi, una nutritissima giuria di esperti e una copertura mediatica di tutte le maggiori testate internazionali, online, cartacee, specializzate e non. […]

Il World Architecture Forum – WAF rappresenta il principale evento nel mondo dei premi di architettura. In scena dal 4 al 6 novembre, ha visto la partecipazione di oltre 2mila architetti provenienti da 60 paesi, una nutritissima giuria di esperti e una copertura mediatica di tutte le maggiori testate internazionali, online, cartacee, specializzate e non. Nato nel 2008 a Barcellona e dal 2012 ospitato presso il Marina Bay Sands di Singapore – l’hotel progettato dallo studio Moshe Sadfie – pare che l’edizione del 2016 si sposterà ancora, tornando in Europa, a Berlino. Il WAF detiene lo scettro di massima autorità: essere insigniti di un riconoscimento qui, vuol dire, in pratica, aver fatto centro. Esso infatti comprende il più grande programma di premi di architettura del mondo, volto a celebrare l’eccellenza tramite presentazioni dal vivo e giurie internazionali. Passaggio di riconoscimento a livello globale, il WAF è il luogo fisico e metaforico dove la comunità dell’architettura si riunisce per celebrare, imparare, creare scambi ed essere ispirata. Tre giorni di feste, workshop, tavole rotonde, congressi, party e pr.

DUE MACRO SEZIONI: COMPLETED E FUTURE
Praticamente con una categoria per ogni tipologia architettonica esistente, i premi si suddividono in due macro sezioni: Completed e Future, vale a dire realizzati o in progress. Ad analizzare i centinaia di lavori selezionati, quest’anno, un panel di giudici di enorme respiro, capeggiati da Sir Peter Cook. Culture, Religion, Housing, Masterplan, Development, Sport&Leisure, Mixed-use, Shopping, Offices, Residential, Schools, Transports, Education, Civic, Reuse, solo per citare qualche categoria in gara. Alcuni dei vincitori sono studi noti e già internazionalmente riconosciuti – Bjarke Ingels Group, Grimshaw&Partner, OMA+Buro Ole Shereen, Arup, a21, Studio 44 Architects – altri sono invece studi emergenti o in fase di sviluppo, molti dei quali asiatici. Quattro sono le particolare menzioni che vanno ricordate. Il Best Display project assegnato al Padiglione Brasiliano ad Expo Milano 2015 dello Studio Arthur Casas and Marko Brajovic, incoronato perché “la sua struttura, temporanea e scatolare, esprime l’identità del Brasile in modo non convenzionale, attingendo alle idee di gioco e di scoperta”.

Brazil Pavilion – Milan Expo 2015 / Studio Arthur Casas + Atelier Marko Brajovic

Brazil Pavilion – Milan Expo 2015 / Studio Arthur Casas + Atelier Marko Brajovic

IL PREMIO PIÙ AMBITO VA A OMA
Lo Small Project of the Year assegnato invece a Lidingövallen, uno stadio svedese in miniatura, dello studio DinellJohansson, elogiato per la risposta creativa e il grande impatto nonostante le dimensioni ridotte. L’innovativo Colour Prize (in associazione con AkzoNobel) va allo ONS Incek showroom and sales office, in Turchia, dei Yazgan Design Architecture, riconosciuto all’unanimità per il miglior uso del colore tra i 338 finalisti dell’anno. Il titolo del World Building of the Year 2015, tra i più ambiti naturalmente, è stato assegnato venerdì, durate il gala di chiusura della manifestazione, termine dell’ottava edizione del WAF. A vincerlo, il progetto The Interlace di OMA /Buro Ole Shereen a Singapore: sorta di immenso villaggio verticale costituito da 1040 unità abitative disposte attorno a otto cortili e sovrapposte, sfalsate, l’una all’altra. Per i giudici ha vinto grazie al suo “approccio radicale e alternativo al vivere contemporaneo in un ambiente tropicale“. È stato inoltre celebrato al festival l’innovative thinking di studenti di architettura grazie ad un workshop condotto per tutta la durata del festival. Sette università sono state invitate a ri-immaginare le nostre città per il futuro, con gli studenti che hanno dovuto dimostrare il loro potenziale di fronte ad alcuni tra i progettisti più importanti del mondo. City Of Lakes, della Scuola di Progettazione dell’Architettura a Bhopal, in India, è stata giudicata la presentazione più emozionante, battendo la concorrenza agguerrita di università in Spagna, Regno Unito e in tutta l’Asia.

Giulia Mura

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Mura

Giulia Mura

Architetto specializzato in museografia ed allestimenti, classe 1983, da anni collabora con il critico Luigi Prestinenza Puglisi presso il laboratorio creativo PresS/Tfactory_AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica) e la galleria romana Interno14. Assistente universitaria, curatrice e consulente museografica, con…

Scopri di più