Quadriennale di Roma, nominata la Commissione che sceglierà i 10 migliori progetti curatoriali. Un team di 5 esperti, da Giuseppe Penone ad Angela Vettese

Proseguono i lavori per l’organizzazione della prossima Quadriennale di Roma. Mentre i 60 curatori invitati a proporre un progetto sono a lavoro, nella speranza di finire nel novero dei dieci vincitori del bando – rassicurati dal recente aumento del budget per i trasporti – arrivano i nomi della selezionatrice. Cinque esperti d’arte e cultura contemporanea, […]

Proseguono i lavori per l’organizzazione della prossima Quadriennale di Roma. Mentre i 60 curatori invitati a proporre un progetto sono a lavoro, nella speranza di finire nel novero dei dieci vincitori del bando – rassicurati dal recente aumento del budget per i trasporti – arrivano i nomi della selezionatrice. Cinque esperti d’arte e cultura contemporanea, che avranno l’onere e l’onore di scegliere i progetti curatoriali migliori. I nomi? Lo scrittore Marco Belpoliti (professore di critica letteraria all’Università di Bergamo), l’architetto Nicola Di Battista (direttore della rivista “Domus”), la storica dell’arte Maria Grazia Messina (professore di storia dell’arte contemporanea all’Università di Firenze), il grande artista Giuseppe Penone (nome  internazionale e docente per tanti anni all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi), la storica dell’arte Angela Vettese (professore di teoria e critica dell’arte contemporanea all’Università IUAV di Venezia). Ad affiancarli il presidente della Quadriennale Franco Bernabè e il direttore generale dell’Azienda Speciale Palaexpo Mario De Simoni.
Il termine per la presentazione dei progetti – che dovranno restituire l’humus di questi ultimi quindici anni, scegliendo le espressioni più innovative della scena artistica italiana post Duemila – è fissato al prossimo 12 novembre. La selezione si svolgerà durante il mese di dicembre e a gennaio 2016 saranno annunciati i vincitori.
La Quadriennale di Roma, con questa formula corale e multi prospettica, torna dopo otto anni dall’ultima edizione: una lunga tradizione di ricerca e di ricognizione artistica, sospesa a un certo punto per mancanza di fondi. La convergenza tra risorse pubbliche e private ha permesso, oggi, di ravviare la macchina, in un momento in cui è particolarmente forte l’urgenza di fare il punto, con una visione storico-critica, sullo stato dell’arte in Italia, fra dinamiche di sistema, definizione di nuovi linguaggi, format culturali ed estetiche in evoluzione.

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Redazione

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