London Updates: il tendone di Frieze e il progetto che c’è dietro. Fare fiere in strutture temporanee funziona o no?

Disegnare una “roba” che non esisteva prima (Frieze a differenza di molte rassegne simili che si tengono in quartieri fieristici strutturati, si è sempre svolta in un capannone temporaneo, nel parco di Regent) e attraverso la quale passeranno in pochissimi giorni più di 50mila persone è già nei numeri una sfida avvincente. Sfida che gli […]

Disegnare una “roba” che non esisteva prima (Frieze a differenza di molte rassegne simili che si tengono in quartieri fieristici strutturati, si è sempre svolta in un capannone temporaneo, nel parco di Regent) e attraverso la quale passeranno in pochissimi giorni più di 50mila persone è già nei numeri una sfida avvincente. Sfida che gli organizzatori di Frieze Fair hanno tradizionalmente assegnato a studi di design e architettura creativi e di tendenza, sia per quanto riguarda la tensostruttura di Londra (e ora ce ne sono due a Regent Park, una per Frieze, l’altra per Frieze Masters) sia per il tendone di New York sull’isola di Randall.
Riguardo a Londra da due anni il complicato lavoro di realizzare percorsi chiari ma non scontati è nelle mani dei londinesi di Universal Design Studio. Per questa seconda proposta la design firm ha optato per camuffare ancora di più la struttura temporanea con un nuova entrata molto possente, un corridoio nero “esperienziale” subito dopo l’entrata, una scelta peculiare e coerente con le essenze del parco delle piante utilizzate all’interno e poi la Reading Room (dove si tengono talk e dibattiti e dove affacciano gli stand delle pubblicazioni oltre che molte delle proposte food – le altre sono fuori all’aperto già dallo scorso anno) che è migliorata così come sono da notare i ristoranti piazzati sui mezzanini con la novità di quest’anno di Petersham Nurseries Restaurant che si trova proprio sopra il bello stand della galleria italiana T293. Insomma girando per la fiera spesso ci si dimentica di stare in una tensostruttura smontabile.
Ma in definitiva il risultato quale è? Il risultato è contrastato. Gli elementi innovativi rendono la struttura mossa e non monotematica, ma dall’altro canto Frieze London continua ad avere il difetto di sempre: le sezioni della fiera sono troppo isolate e separate l’una dall’altra: la sensazione è quella di tante piccole fiere una giustapposta alla successiva.

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Redazione

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