Sorpresa: c’è un museo italiano che “non” cerca un direttore/manager. Ecco il bando per la guida dell’Accademia Carrara di Bergamo: primo requisito? Promuovere lo sviluppo della cultura

Proprio nelle ore in cui a Roma il Ministero per i Beni Culturali presenta ufficialmente i nuovi 20 direttori dei principali musei italiani, usciti vincitori dall’ormai notissima procedura di selezione internazionale, un altro grande museo italiano si mette alla ricerca di chi possa ricoprire degnamente la sua poltrona più alta. Parliamo dell’Accademia Carrara di Bergamo, […]

Proprio nelle ore in cui a Roma il Ministero per i Beni Culturali presenta ufficialmente i nuovi 20 direttori dei principali musei italiani, usciti vincitori dall’ormai notissima procedura di selezione internazionale, un altro grande museo italiano si mette alla ricerca di chi possa ricoprire degnamente la sua poltrona più alta. Parliamo dell’Accademia Carrara di Bergamo, che lancia il bando per individuare il primo direttore dopo la riapertura di aprile 2015 e primo direttore dall’avvio della Fondazione, ente nato con lo scopo di promuovere e valorizzare la pubblica fruizione del patrimonio di nonché, secondo l’ispirazione del suo fondatore Conte Giacomo Carrara, “promuovere lo studio delle belle arti onde giovare alla Patria e al Prossimo”, come riportato espressamente anche nel bando.
E proprio scorrendo il bando – che potete scaricare al link in calce – emerge un dato che pare differenziare questa procedura da tante omologhe viste di recente: se ormai i termini che presentano queste selezioni pongono le capacità manageriali del candidato – se non al primo posto – sulla stessa linea delle conoscenze e potenzialità culturali, stavolta l’ordine è invertito. Lo storico e raffinatissimo museo bergamasco cerca un direttore che in primis conosca a fondo l’arte fra Trecento e Ottocento, un degno erede, quindi, di un direttore del calibro di Giovanni Morelli, di un presidente come il conte Guglielmo Lochis, di un mecenate come Federico Zeri, che alla Carrara donò tutta la sua raccolta di sculture. E solo dopo, quasi come accessorio, che sia in grado – si legge verso la fine della sezione “requisiti” – di “favorire campagne di sensibilizzazione e raccolte fondi”. Altre caratteristiche del bando? Le trovate nel documento integrale: una, non certo secondaria per gli eventuali candidati, è quella economica. Il neodirettore – le candidature dovranno essere consegnate entro il 15 ottobre – guadagnerà 80mila euro lordi all’anno, più eventuali 15mila euro come indennità di risultato.

Scarica il bando

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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