Morto Giannegidio Silva, l’inventore delle stazioni d’arte più belle d’Europa. Era presidente della Metropolitana di Napoli

“Scompare una persona di indubbie qualità manageriali con il quale abbiamo lavorato nell’esclusivo interesse della città per la realizzazione di un’opera altamente strategica come la Metropolitana. La Stazione Municipio è stata l’ultima fatica: lo ricorderemo con il lavoro incessante che stiamo facendo per il completamento dell’opera“. Con queste parole il sindaco di Napoli Luigi de […]

Scompare una persona di indubbie qualità manageriali con il quale abbiamo lavorato nell’esclusivo interesse della città per la realizzazione di un’opera altamente strategica come la Metropolitana. La Stazione Municipio è stata l’ultima fatica: lo ricorderemo con il lavoro incessante che stiamo facendo per il completamento dell’opera“. Con queste parole il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha espresso il suo cordoglio e quello dell’Amministrazione comunale per la scomparsa di Giannegidio Silva, presidente della Metropolitana di Napoli. Un personaggio di grande spessore che va ben al di là della sua carica: sotto di lui sono infatti state costruite tutte le stazioni d’arte del Metrò, un progetto all’avanguardia imitatao e ammirato in tutto il mondo.
Un manager di successo che ha creduto nel ruolo dell’arte anche come valore sociale e civile, trasformando le stazioni della Linea 1 in un museo diffuso, arricchito da opere importantissime di artiste e artisti internazionali che rendono la metropolitana di Napoli quel capolavoro d’arte pubblica che tutto il mondo, oggi, conosce e ammira”. Questo hanno detto Pierpaolo Forte, Presidente della Fondazione Donnaregina, e Andrea Viliani, Direttore del Madre, a conferma del ruolo di primaria importanza avuto da Silva negli ambienti artistici partenopei. “A tutte e tutti coloro che credono nel rapporto fra arte e comunità spetta dare il proprio contributo a mantenere il ruolo di Napoli e della Campania quali capitali della cultura contemporanea, non solo nel ricordo, ma nell’ispirazione di un professionista, e un amico, come Giannegidio Silva“. “Con questo ingegnere brianzolo abbiamo dato una disciplina e inventato qualcosa che poi è stato copiato e sarà copiato nei prossimi anni in tutto il mondo: il museo obbligatorio delle Stazioni dell’Arte” ricorda Achille Bonito Oliva. “A dire il vero” confessa ABO “l’idea era venuta proprio a Silva dialogando con Alessandro Mendini. E poi decisero di chiamare me perché avevo già una esperienza di grandi mostre sotterranee con Contemporanea nel Parcheggio di Villa Borghese di Roma“.

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Redazione

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