Pioggia di suoni al Maxxi. Dmx Experience è una mostra, un festival musicale, un percorso storico. Spazio all’elettronica, tra dj set, videoclip, sintetizzatori

Sempre più poliedrico e aperto alle contaminazioni, il Maxxi. Che stavolta sceglie di celebrare la sperimentazione sonora, facendosi tempio della musica elettronica. Fino all’11 luglio il museo accoglie la prima edizione di Dmx Experience, a cura di Ernesto Assante, Giancarlo Campora, Roberto Malfatto e Fabrizio Tamburini. Una settimana di incontri, dibattiti, mostre, dj set, per […]

Sempre più poliedrico e aperto alle contaminazioni, il Maxxi. Che stavolta sceglie di celebrare la sperimentazione sonora, facendosi tempio della musica elettronica. Fino all’11 luglio il museo accoglie la prima edizione di Dmx Experience, a cura di Ernesto Assante, Giancarlo Campora, Roberto Malfatto e Fabrizio Tamburini. Una settimana di incontri, dibattiti, mostre, dj set, per un percorso storico strutturato in capitoli e percorsi. Si partirà dalle avanguardie dei primi del 900’, passando per il rock, la disco, la techno e la house, fino a toccare le ricerche più attuali.
L’impostazione è in parte quella di una mostra, nel tentativo di raccontare una scena immensa e in piena evoluzione, fra strumenti cult – dal Theremin al sintetizzatore Moog, non dimenticando le tastiere più innovative – documenti audio e postazioni con cuffie, videoclip, copertine di dischi, testi… Al contempo, l’impatto sarà quello di un festival, scandito – tutte le sere – da dj set dance, house ed electro, guidati da nomi noti della old school italiana, tra cui Provenzano, Bolognesi, Coccoluto, Ralf, Joe T Vannelli. E per le consolle c’è uno “stage” particolare, anche questo concepito in chiave artistica: si chiama l’Experience ed è un’installazione di suoni, luci, colori, in cui saranno diffuse selezioni musicali a rotazione continua, per poi giungere ai momenti clou dei live serali.
A completare quest’area saranno gli oltre cento scatti realizzati da Giovanni Canitano e da altri affermati fotografi d’ambito musicale: scene rubate a festival, mega raduni, club, piazze, discoteche. Musica al centro di uno spazio museale, dunque. Costruendo una narrazione per immagini, suoni, oggetti, memorie, azioni. Effimera come un intreccio di beat elettronici, scientifica, concreta, spazializzata, come un iter espositivo d’arte contemporanea.

Dmx Experience
fino all’11 luglio 2015
www.fondazionemaxxi.it

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Redazione

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