Pierpaolo Tonin vince il concorso per ripensare Piazza della Scala a Milano. Estate calda per l’architettura anche a Roma: ecco i sei finalisti per le “Torri Telecom” all’Eur

PIAZZA DELLA SCALA COME HUB “VUOTO” Sono state 209 le proposte pervenute, dall’Italia e dall’estero, nei quattro mesi di apertura del Concorso internazionale di idee Piazza della Scala, esordio della piattaforma “Concorrimi”, sviluppata dall’Ordine degli Architetti di Milano. Finalizzato al rafforzamento dell’identità di “Piazza” di uno dei luoghi simbolo del capoluogo lombardo, “con la consapevolezza […]

PIAZZA DELLA SCALA COME HUB “VUOTO”
Sono state 209 le proposte pervenute, dall’Italia e dall’estero, nei quattro mesi di apertura del Concorso internazionale di idee Piazza della Scala, esordio della piattaforma “Concorrimi”, sviluppata dall’Ordine degli Architetti di Milano. Finalizzato al rafforzamento dell’identità di “Piazza” di uno dei luoghi simbolo del capoluogo lombardo, “con la consapevolezza che la naturale vocazione del luogo è soprattutto della ‘valorizzazione culturale’ e dell’istituzione civica’”, il concorso, promosso dal Comune di Milano su proposta e in accordo con Intesa Sanpaolo, è stato vinto dal gruppo guidato da Pierpaolo Tonin, architetto veneto di trentuno anni, affiancato dai progettisti Graziano Cavallini, Paola Franceschi, Giacomo Gatti e Davide Vernocchi. La giuria ha valutato come punto di forza del progetto la concezione della piazza come hub “vuoto”; l’intervento proposto è indirizzato a “togliere più che di aggiungere, suggerendo una linea di manutenzione ispirata alla progressiva limitazione del traffico veicolare e alla creazione di un’estesa area a pedonalità privilegiata”. Nell’ottica di una progressiva chiusura al traffico privato del centro storico, l’iter progettuale, così come è stato presentato, prevede una fase intermedia durante la quale il transito verrebbe temporaneamente consentito ai mezzi motorizzati in alcune sezioni stradali; i lavori di pavimentazione previsti riguardano sia la posa di un nuovo manto sulle superfici attualmente asfaltate, sia il recupero delle porzioni in pietra.

GRANDI NOMI IN CORSA PER LE “TORRI TELECOM” ALL’EUR
Nella Capitale invece, dopo l’annuncio congiunto, lo scorso maggio, da parte di Giovanni Caudo, Assessore alla Trasformazione urbana di Roma Capitale, di Pierfrancesco de Martino, responsabile di Telecom Italia e di Giovanni Paviera, responsabile di CDP immobiliare fa un ulteriore passo il avanti il recupero delle Torri dell’ex Ministero delle Finanze. Realizzate su progetto di Cesare Ligini tra il 1957 e il 1961, soggette ad opere di parziale smantellamento e bonifica tra il 2007 e il 2008, le Torri ospiteranno il nuovo Headquarter Telecom. Ancora sei gli studi in lizza dopo una prima fase di prequalifica, con 14 candidature selezionate. Come confermato anche da un tweet dell’assessore Caudo, accedono alla seconda fase Onsitestudio, Piuarch, PARK Associati, SCAPE Architecture, BiCuadro Architetti e UNO-A Architetti Associati. Negli ultimi mesi Goldmann & Partners, società di progettazione e project management attiva nei settori interessati alla implementazione di pratiche di sostenibilità, è stata incaricata da Telecom Italia di definire le linee guida di Smart Working, un programma volto alla razionalizzazione dei luoghi di lavoro, nel quale risulta prioritario il benessere di quanti operano ogni giorno per la principale azienda di telefonia del Paese: “dal massimo sfruttamento della luce naturale con aree verdi interne molto diffuse e ravvicinate, postazioni di lavoro ergonomiche e costruite con materiali antitossici, aree meeting aperte e aree break/ristoro diffuse, impiantistica di ultima generazione per alta qualità dell’aria e luoghi di lavoro aperti con profondo traguardo visivo”.

DA TELECOM ITALIA INVESTIMENTI PARI A 300 MILIONI DI EURO
L’operazione di Telecom Italia, considerata tra le più importanti in Europa per le dimensioni dell’intervento, prevede per il biennio 2015-2016 investimenti pari a 300 milioni di euro con un’implementazione di circa 300mila mq. Tratto distintivo del concorso di Roma – la Capitale è inclusa nel “Progetto 10 Città” rivolto al riassetto immobiliare delle sedi aziendali di Torino, Milano, Padova, Venezia, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Palermo – è la scelta di affidare rigorosamente ad under 40 “il ruolo di unico interlocutore del gruppo con la committenza per tutto il percorso progettuale e realizzativo”; infine, in linea con lo spirito dell’intervento, tra le figure obbligatorie nel team viene richiesto anche un architetto o ingegnere bioclimatico di provata competenza. Entro un triennio, questa la previsione, dovrebbe dunque avere nuova vita un complesso-simbolo dell’Eur; l’avvio del cantiere è previsto entro l’anno in corso.

– Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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