Lo Strillone: la più grande collezione del mondo di statue antiche su La Repubblica. E poi Unicredit Pavilion a Milano, Festival di Santarcangelo

“Più di seicento statue antiche, la più grande collezione del mondo rinchiusa per anni in un deposito e negata al pubblico”. La Repubblica alza i veli sul tesoro dei Torlonia: ora che lo Stato e la famiglia sono vicini a un accordo. “Uno spiraglio di luce si apre nel buio di via della Lungara a […]

Più di seicento statue antiche, la più grande collezione del mondo rinchiusa per anni in un deposito e negata al pubblico”. La Repubblica alza i veli sul tesoro dei Torlonia: ora che lo Stato e la famiglia sono vicini a un accordo. “Uno spiraglio di luce si apre nel buio di via della Lungara a Roma. Un punto di fuga per le divinità olimpiche, le matrone e i divi imperiali della collezione Torlonia. Tra non molto, due anni al massimo, venti di quelle statue usciranno per una mostra che, probabilmente sotto le volte delle Terme di Diocleziano, consegnerà al pubblico un assaggio della più importante raccolta d’arte antica al mondo in mano ai privati: 620 pezzi nascosti e tuttora ammassati in tre stanzoni da quando, nel 1976, il principe Alessandro Torlonia trasformò il museo di famiglia accanto all’Accademia dei Lincei in 90 piccoli appartamenti”. E ora cosa cambia? ”Fanno da pontieri il nipote del principe, il trentaquattrenne Alessandro Poma, presidente della Banca del Fucino, l’istituto di proprietà dei Torlonia, che, in accordo con il nonno e con il resto della famiglia, spinge perché quelle meraviglie non restino segregate. L’altro mediatore, sulla sponda del ministero, è Gino Famiglietti, uomo di legge ora direttore generale delle Antichità. D’accordo con lui è Francesco Prosperetti, architetto alla guida della soprintendenza archeologica di Roma. A Palazzo Giraud, dove i Torlonia custodiscono alcuni capolavori della collezione, come l’Hestia che fu dei Giustiniani, i protettori di Caravaggio, o la magnifica statua in bronzo di Germanico, il ministro Franceschini e il principe muoveranno i primi passi che dovrebbero portare a un accordo”.

Un investimento di 22/23 milioni di euro e dieci mesi di lavoro, un auditorium da 700 posti, un asilo per i figli dei dipendenti e spazio all’arte contemporanea. Questi gli highlights del nuovo Pavilion di Unicredit nell’area di Porta Nuova a Milano, riportati da Il Sole 24 Ore: “Il pezzo che va a chiudere piazza Gae Aulenti, ai piedi del grattacielo divenuto simbolo della banca, non è un fatto che riguarda solo Unicredit. Anzi, l’intenzione del gruppo è quella di creare una vera e propria mixed zone, dove gli eventi della banca si possano mescolare con quelli della città”. Caratteristiche? “Progettato in legno e vetro dall’architetto Michele De Lucchi, è costruito su tre livelli: al piano terra un auditorium da 675 metri quadri in grado di ospitare fino 3700 persone. Sopra, la passerella dell’arte per mostre temporanee e l’asilo nido Mini-tree per 60 bambini, al terzo livello, la Greenhouse che sarà destinata a incontri d’affari”. “Dal Pd 750mila euro per il Festival con l’artista che fa pipì in piazza”: Libero polemizza con la kermesse teatrale di Santarcangelo di Romagna: “Il Festival è costato 754.479,69 euro, e di questi 110 mila li ha messi il ministro Pd Dario Franceschini, 300 mila la Regione amministrata sempre dal Pd, 128.700 il comune Pd di Santarcangelo, 15 mila una ignara Unione europea, 18 mila la provincia”.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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