Lo Strillone: la filosofia “veloce” di Mark Zuckerberg sul Corriere della Sera. E poi musei di Milano, Cecilia Bartoli, Clarks

“Non ha senso fare piani quinquennali nel nostro campo. Ad ogni passo, il panorama cambia. Cerchiamo invece di capire dove vogliamo essere in 6 mesi e cosa vogliamo essere fra 30 anni”. Concetti chiari, accenti messianici, impegnativi, ispirati e profetici. Ma anche molto realistici e ambiziosi: sul Corriere della Sera Beppe Severgnini commenta il “libretto […]

Non ha senso fare piani quinquennali nel nostro campo. Ad ogni passo, il panorama cambia. Cerchiamo invece di capire dove vogliamo essere in 6 mesi e cosa vogliamo essere fra 30 anni”. Concetti chiari, accenti messianici, impegnativi, ispirati e profetici. Ma anche molto realistici e ambiziosi: sul Corriere della Sera Beppe Severgnini commenta il “libretto rosso” di Facebook, un condensato della filosofia di Mark Zuckerberg spiegata ai neoassunti. “Tutto ciò può sembrare banale? Errore. Mai sottovalutare le idee semplici: con quelle l’America s’è imposta nel mondo. Meglio diffidare delle inutili complicazioni: con quelle l’Italia si rovina (ancora) la vita”, chiosa. Qualche passo? “Quando non ti rendi conto di cosa non puoi fare, puoi fare roba veramente forte. La grandezza e il comfort raramente coesistono. I rapidi erediteranno la terra: veloce è meglio di lento. Mentre lento aggiunge inutili belletti, veloce è in giro nel mondo. Ciò vuoi dire che impara dell’esperienza, mentre lento può solo teorizzare. Cambiare il modo in cui le persone comunicano vorrà sempre dire cambiare il mondo”.

I turisti invisibili nei musei scintillanti. Ancora Corriere, ma sull’edizione milanese, Pierluigi Panza parte per un viaggio meneghino tra Mudec, Gallerie d’Italia, Castello e Triennale. Conclusione: “i musei di Milano funzionano bene e il materiale in mostra è splendido. Il problema è che Milano continua a non funzionare per i musei”. “Nei teatri italiani troppi privilegi: vanno licenziati tutti”. E se lo dice Cecilia Bartoli, la mezzosoprano che ha calcato i più famosi palcoscenici del mondo, c’è da prestare attenzione a questo nuovo affondo, affidato alle pagine de Il Giornale. “Se accetterei la direzione di un teatro italiano? «A patto di poter licenziare tutti e ripartìre da zero. Probabilmente la strada è proprio questa: fare un po’ di pulizia generale”. 190 anni di storia nel museo: Affari&Finanza punta su Londra, dove Clarks, uno dei marchi più famosi dello stile “british”, celebra l’anniversario con la collaborazione del Victoria&Albert.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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