Assolto Milovan Farronato. Prese a pugni (o schiaffi?) e insultò la manager di un club londinese: ma per il giudice le prove sono inconsistenti

“Grassa cagna polacca”. Sarebbe questo secondo il quotidiano The Independent – anzi, nella traduzione siamo stati “generosi” – l’insulto, accompagnato da due o tre pugni (o schiaffi, a seconda delle versioni) che avrebbe portato l’imputato alla sbarra alle Westminster Magistrates’ Court di Londra. Insulto – e pugni, che avrebbero prodotto un taglio al naso – […]

Grassa cagna polacca”. Sarebbe questo secondo il quotidiano The Independent – anzi, nella traduzione siamo stati “generosi” – l’insulto, accompagnato da due o tre pugni (o schiaffi, a seconda delle versioni) che avrebbe portato l’imputato alla sbarra alle Westminster Magistrates’ Court di Londra. Insulto – e pugni, che avrebbero prodotto un taglio al naso – rivolti contro Agnieszka Sikorska, manager dell’esclusivo club privato Groucho Club di Soho, che fra i soci vanta gente del calibro dell’ex frontman degli Oasis Noel Gallagher e dell’attrice Rachel Weisz.
Perché ce ne occuperemmo noi di Artribune? Perché l’imputato, ora assolto dopo che le prove sono state giudicate inconsistenti, risponde a un nome ben noto all’artworld italico, e non solo: ovvero a quello di Milovan Farronato, eccentrico curatore direttore – fra l’altro – del Fiorucci Art Trust in Sloane Avenue, west London. I fatti? Risalgono a circa un anno fa, al 9 maggio 2014, quando nel corso di un party organizzato dalla Pace Gallery la Sikorska fu avvertita che Farronato e altri due ospiti non erano soci del club, chiedendo loro di andarsene. Pare che il critico italiano abbia invocato la legittima difesa, sostenendo che la manager lo abbia schiaffeggiato per prima sostenendo che aveva un’acconciatura “terribile”.

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Redazione

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