Quando l’Expo è pronta al via. Report per immagini dal Padiglione Intesa Sanpaolo, disegnato da Michele De Lucchi

Attraversando, per non più di un paio di chilometri, il decumano, asse principale lungo il quale si svilupperanno i percorsi di Expo 2015, i padiglioni di Giappone, Colombia, Ecuador e pure il Padiglione Italia appaiono ancora visibilmente in costruzione. L’unico padiglione in quiete apparente, il solo ad essere terminato anche negli allestimenti interni, è il […]

Attraversando, per non più di un paio di chilometri, il decumano, asse principale lungo il quale si svilupperanno i percorsi di Expo 2015, i padiglioni di Giappone, Colombia, Ecuador e pure il Padiglione Italia appaiono ancora visibilmente in costruzione. L’unico padiglione in quiete apparente, il solo ad essere terminato anche negli allestimenti interni, è il Padiglione di Intesa Sanpaolo, il candido Waterstone di Michele De Lucchi, situato lungo la direttrice del decumano e nelle vicinanze dell’incrocio con il cardo. Il suo nome deriva dai sassi levigati, poiché quattro cascate d’acqua scorrono tra le connessioni della struttura, dalla cima fino al calpestio. La struttura portante, esternamente, è ricoperta da circa 6300 scandole bianche di pino d’abete, lamelle che, proteggendo dal caldo e dal freddo, schermano, all’interno, uno spazio suddiviso su due livelli: 700mq a piano terra e 300mq soppalcati. Il manto esterno, di scandole bianche, sarà una copertura ombreggiante di giorno ma, durante la notte, un sistema a LED, all’incirca 3,5 km di fettucce luminose, creerà un suggestivo effetto illuminotecnico tra pieni e vuoti.
Tornando all’interno, il piano terra sarà rivolto al grande pubblico (che vedrà l’alternanza di 30mila ospiti, oltre ai visitatori), con una filiale Intesa Sanpaolo e un’installazione a tuttotondo, una sorta di panorama digitale e multimediale, dal titolo Orizzonte in movimento, di Studio Azzurro, che rappresenterà un paesaggio interattivo e illustrativo. Al primo piano, invece, saranno collocati spazi dedicati a eventi e incontri con le imprese. Sulla base di questa prima suddivisione, alla conferenza stampa di inaugurazione del Padiglione, hanno preso parte non solo Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, ma anche Giuseppe Sala, commissario unico del Governo per Expo Milano 2015 e, tra i testimonial e i partner del programma, Alexander Pereira, sovrintendente al Teatro alla Scala di Milano, e Paolo Vitelli, Ceo di Azimut Benetti Group.
In Waterstone, prenderanno vita programmi ripartiti secondo cinque aree tematiche, all’insegna della condivisione: sharing arts, sharing the worls, sharing creativities, sharing visions e sharing stories. Un palinsesto di circa 250 eventi gratuiti che in 184 giorni di durata dell’Expo sarà interamente dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Incontri, spettacoli e laboratori: dal teatro d’autore alla musica, dalle arti figurative all’opera, dalla danza al cinema. Tra i grandi partner della Banca in quest’area tematica: Teatro alla Scala di Milano, Teatro Regio di Torino, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Franco Parenti di Milano, Piccolo Teatro di Milano, FAI, Piano City, Torino Jazz Festival, Mito SettembreMusica, Torino Danza Festival, Torino Cinema Festival. A tal proposito verrà messo in mostra anche un dipinto di Boccioni, Officine a Porta Nuova, unico richiamo diretto alla città di Milano, agli archivi e agli spazi espositivi delle Gallerie d’Italia, in piazza della Scala. Durante i programmi previsti per sharing the world, alcuni pensatori del futuro condivideranno le proprie idee assieme ad esperti e pensatori, come, fra gli altri, Derrick Deckerkove saranno protagonisti di eventi dedicati alla condivisione delle idee: incontri e conferenze aperti al pubblico saranno un’occasione per confrontarsi sui grandi temi della contemporaneità, dall’economia all’innovazione, dallo sviluppo sostenibile alla biodiversità. Sharing creativities invece rappresenterà il vivaio delle idee e della sperimentazione.

– Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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