Il rogo di Londra. Un incendio ha divorato il celebre Battersea Arts Centre. Partita la raccolta fondi per ricostruire questo tempio del teatro sperimentale

INCUBO AL BATTERSEA ARTS CENTRE. 120 ANNI DI STORIA IN FIAMME Tra i tanti luoghi di culto a cui i londinesi sono sinceramente affezionati, c’è sicuramente il Battersea Arts Centre. Un pezzo di storia della capitale britannica, vecchio centovent’anni. Un posto che è stato difeso, amato, sostenuto, tramutato in simbolo di lotte civili e di […]

INCUBO AL BATTERSEA ARTS CENTRE. 120 ANNI DI STORIA IN FIAMME
Tra i tanti luoghi di culto a cui i londinesi sono sinceramente affezionati, c’è sicuramente il Battersea Arts Centre. Un pezzo di storia della capitale britannica, vecchio centovent’anni. Un posto che è stato difeso, amato, sostenuto, tramutato in simbolo di lotte civili e di esperienze culturali radicali; un posto in cui oggi l’arte ed il teatro seguono la via della sperimentazione, ma soprattutto quella del rapporto, autentico, tra pubblico ed artisti, tra platea e palcoscenico.
Qui, venerdì 13 marzo, un incendio ha divorato alla velocità della luce oltre un secolo di memorie, impresse tra le possenti mura del palazzo. Un danno incalcolabile, arginato dalla rapidità della squadra dei pompieri, grazie a cui – tra l’altro – Londra non ha pianto nessuna vittima. I vigili hanno lavorato tutta la notte, combattendo contro la furia delle fiamme, generate forse da un incidente nella zona del tetto. E proprio la meravigliosa cupola ottagonale di vetro è stata salvata da danni strutturali permanenti, insieme ad alcune opere d’arte, mentre il soffitto  della Grand Hall è praticamente ridotto in un cumulo di macerie carbonizzate, e la Lower Hall appare gravemente compromessa.

Battersea Arts Centre - movimenti di rpotesta negli anni '60 contro la demolizione

Battersea Arts Centre – movimenti di rpotesta negli anni ’60 contro la minaccia di demolizione

DALLE BATTAGLIE POLITICHE AL TEATRO
L’edifico di pietra a mattoni rossi, progettato nel 1891 da EW Mountford, è stato inaugurato nel 1893 come Battersea Town Hall, sede amministrativa del Municipio di Battersea, cambiando nei decenni destinazione d’uso, fino a diventare, nel 1978, un centro per le arti indipendente.
Qui, giusto per citare qualche episodio random, è stato eletto nel 1913 il Primo sindaco nero di Londra, John Archer; qui sono passati i protagonisti di importanti movimenti politici, sociali e sindacali, durante la nascita delle Trades Union e dell’Independent Labour Party, o nei giorni roventi della campagna per il suffragio femminile, con riunioni presiedute dalle suffragette Christabel e Emmeline Pankhurst e Charlotte Despard; qui fu introdotta per la prima volta la settimana lavorativa di 48 ore per il quartiere; e qui, il 6 marzo 1927, il filosofo Bertrand Russell lesse il suo discorso “Perché non sono cristiano”, destinato a diventare un saggio cult del Novecento.
Fino a giovedì scorso al Battersea Arts Centre si andava in scena tutti i giorni. Portando avanti quello spirito pionieristico che da subito ne connotò l’identità, col coinvolgimento di personalità eccellenti del mondo dell’arte, della cultura e del teatro contemporanei, inclusi Vivienne Westwood, assidua sostenitrice dello spazio, o le celebri compagnie Kneehigh, Ridiculusmus e Forced Entertainment.
Dal 2000 fiore all’occhiello del Battersea è il format Scratch, contenitore di spettacoli che vede artisti a pubblico interagire, cercando nuove modalità di produzione e di fruizione. 220.000 i visitatori registrati ogni anno, tra eventi, spettacoli, workshop e attività culturali.

Battersea Arts Centre

Battersea Arts Centre

I LONDINESI IN SOCCORSO DEL TEATRO DISTRUTTO
E in questo weekend, mentre ancora i pompieri erano a lavoro, Londra e andata in soccorso dello spazio: un appello lanciato dall’organizzazione benefica National Funding Scheme ha ricevuto una risposta straordinaria, consentendo di raccogliere più di 22.000 sterline in sole 24 ore. La gara di solidarietà per ricostruire il Battersea Arts Centre è partita. E come fu salvato dalle ruspe nel 1965, grazie a una mobilitazione popolare contro il nuovo consiglio comunale che voleva sostituirlo con una piscina e una biblioteca, anche oggi si lavora per proteggere questo tempio sacro. Divenuto, nel frattempo, uno dei luoghi più importanti del Regno Unito per le nuove frontiere del teatro e delle arti performative.

– Helga Marsala

www.bac.org.uk

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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