Morto a 93 anni Vasco Bendini, fra i maggiori pittori italiani del secondo Novecento. Un allievo di Morandi, poi protagonista dell’Informale all’italiana

Questo 2015, iniziato con dolorosi addii che hanno accomunato tutte le “muse”, da Francesco Rosi a Elisabetta Catalano, da Anita Ekberg a Pino Daniele, continua a riservare brutte notizie per il mondo dell’arte italiana. Anche se avvolta da grande riserbo, arriva ora la notizia della scomparsa, all’età di 93 anni, del pittore Vasco Bendini, assoluto […]

Questo 2015, iniziato con dolorosi addii che hanno accomunato tutte le “muse”, da Francesco Rosi a Elisabetta Catalano, da Anita Ekberg a Pino Daniele, continua a riservare brutte notizie per il mondo dell’arte italiana. Anche se avvolta da grande riserbo, arriva ora la notizia della scomparsa, all’età di 93 anni, del pittore Vasco Bendini, assoluto protagonista dell’Informale italiano.
Nato a Bologna nel 1922, si era formato all’Accademia di Belle Arti felsinea, con maestri come Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. Dopo un periodo di vicinanza all’informale padano dell’“ultimo naturalismo” teorizzato da Francesco Arcangeli, Bendini aveva centrato la sua riflessione sulla materia e sulle sue possibilità espressive, con lavori che risentono dell’influenza di Jean Fautrier. Tante le mostre che lo vedono protagonista, fin dal 1949, con l’esordio alla galleria Bergamini di Milano, con introduzione di Guidi; nel 1956 prima partecipazione alla XXVIII Biennale di Venezia, dove avrà una sala personale alla XXXII edizione del 1964, cui ne seguirà un’altra alla XXXVI, nel 1972.
Importanti collettive che lo confermano come figura centrale sono “Nuove prospettive della pittura italiana”, a Palazzo di Re Enzo, a Bologna, nel 1962, e “L’Informale in Italia fino al 1957”, a Livorno, nel 1963. Nel 1966 ha una mostra personale presso l’Attico di Roma, presentata da Giulio Carlo Argan. Nel 1972 gli viene dedicata una sala personale alla X Quadriennale Nazionale d’Arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Del 1993 è la pubblicazione della monografia Bendini, di Fabrizio D’Amico e Flaminio Gualdoni. Nel 2013 Bologna gli aveva assegnato la “Targa ricordo di Paolo Volponi”, uno dei maggiori riconoscimenti culturali promossi nella città.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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